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Dott. Angelo Riky Del Vecchio
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Laurea Magistrale Scienze Infermieristiche ed Ostetriche: va separata e riformata, pronti alla rivoluzione?
La Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche è spesso oggetto di critiche, soprattutto da parte di chi l’ha frequentata, perché percepita come poco utile e mal strutturata. Molti lamentano che il programma accademico attuale si riduce a una ripetizione accelerata della laurea triennale, senza offrire competenze realmente innovative o avanzate. Il problema principale risiede nella mancanza di un indirizzo chiaro e mirato, che possa realmente formare professionisti capaci di affrontare le sfide manageriali, cliniche e di ricerca in modo efficace.
Criticità della Laurea Magistrale:
- Ripetitività del percorso formativo. Gran parte delle nozioni insegnate durante la Magistrale sembrano essere una riproposizione di concetti già trattati durante la triennale. Questo porta a una disillusione tra gli studenti, che si aspettano di acquisire nuove competenze.
- Inadeguatezza della didattica. Un altro problema risiede nella struttura della didattica, spesso affidata a figure accademiche che hanno poca o nessuna esperienza diretta nelle professioni infermieristiche e ostetriche. Questo disallineamento tra ciò che viene insegnato e la pratica reale delle professioni mina la credibilità e l’efficacia del corso.
- Indirizzo unico per due professioni distinte. L’attuale unificazione della Magistrale per infermieri e ostetriche è percepita come una scelta inadeguata. Le due professioni hanno esigenze formative diverse, e un percorso formativo separato per ognuna potrebbe rispondere meglio alle loro peculiarità.
Necessità di una riforma.
Per rispondere alle esigenze attuali delle professioni sanitarie, è necessaria una riforma profonda della Laurea Magistrale.
Alcuni elementi chiave per un cambiamento positivo includono:
- Separazione degli indirizzi: Creare percorsi distinti per infermieri e ostetriche consentirebbe di approfondire le competenze specifiche di ciascuna professione, evitando un approccio generico che non risponde alle esigenze reali.
- Didattica orientata alla pratica e alla ricerca: Serve una didattica che non sia solo teorica, ma che affronti concretamente le sfide quotidiane dell’assistenza, del management clinico e della ricerca. È fondamentale che i docenti siano professionisti attivi nei rispettivi settori.
- Formazione manageriale e clinica: Gli studenti magistrali devono essere preparati non solo alla pratica clinica avanzata, ma anche a ruoli di leadership, gestione e ricerca. Questo implica un ripensamento delle materie e dei metodi di insegnamento.
Una rivoluzione necessaria.
Questa riforma richiede un cambiamento culturale all’interno delle università, e la volontà di investire risorse adeguate per creare un percorso formativo che realmente prepari i laureati magistrali a ruoli di responsabilità e innovazione.
La domanda cruciale è se il sistema universitario e il mondo professionale siano pronti per questa rivoluzione. La risposta dipenderà dalla capacità delle istituzioni di ascoltare le critiche e di rispondere con azioni concrete, volte a valorizzare i talenti e a offrire una formazione che faccia davvero la differenza.
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