La Telemedicina in Ostetricia: una opportunità per la salute materno-fetale. Il ruolo dell’Ostetrica.

Tra i principali obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), la Missione 6 – dedicata alla salute – prevede la creazione di una Piattaforma Nazionale per i servizi di Telemedicina. Entro il 2025, si stima che almeno 300mila persone verranno assistite tramite telemedicina, con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Tra i destinatari di questo innovativo servizio ci sono le categorie più fragili: malati cronici, anziani, donne in gravidanza e bambini. In particolare, per le donne in gravidanza e i neonati, la figura dell’Ostetrica avrà un ruolo fondamentale.

La Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO), Silvia Vaccari, intervenuta al Congresso “Accanto alle donne nel territorio della ASL RM6”, ha sottolineato l’importanza della telemedicina in ostetricia come opportunità per migliorare la salute materno-fetale.

Uno degli strumenti chiave è il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che raccoglie la storia clinica di ogni paziente, garantendo accesso a informazioni condivise tra operatori sanitari e facilitando la continuità assistenziale. La telemedicina permette all’Ostetrica di assistere la donna durante tutta la gravidanza e il post-partum, ma anche di svolgere attività di counseling preconcezionale, monitoraggio di stili di vita e percorsi riabilitativi, come quello per il pavimento pelvico. Sebbene il telesupporto non sostituisca il rapporto diretto, offre un valore aggiunto in termini di tempestività.

Per esempio, una donna che sospetti una mastite durante l’allattamento può consultare rapidamente la propria Ostetrica, evitando il sovraffollamento dei Pronto Soccorso. Il teleconsulto consente anche di ridurre la distanza tra professionista e paziente, aumentando la frequenza degli incontri senza dover affrontare spostamenti inutili. Questo strumento è particolarmente utile per chi vive in aree interne o rurali, migliorando l’accesso alle cure.

Inoltre, la digitalizzazione sanitaria permette una più efficiente comunicazione tra gli specialisti, contribuendo a superare le disuguaglianze territoriali. La Piattaforma Nazionale di Telemedicina del Pnrr mira proprio a garantire interoperabilità e integrazione tra i sistemi sanitari regionali e le piattaforme nazionali.

La telemedicina, come ha sottolineato Vaccari, rappresenta un valore aggiunto sia per i pazienti che per l’intero sistema sanitario, contribuendo a migliorare l’efficacia e la tempestività delle cure, senza sostituire il prezioso rapporto umano tra Ostetrica e paziente.

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