La Scommessa: arriva il Film che svilisce gli Infermieri.

Da tempo sostenevamo la necessità di portare l’immagine infermieristica all’interno di opere e arti, per rafforzarne ed in parte correggerne l’immagine presso il grande e piccolo pubblico. Esempi che potessero mostrare il professionista infermieristico in tutto il suo valore.

La risposta a tutto questo si chiama La Scommessa.

Film diretto da Giovanni Dota e Prodotto dalla I Wonder Cinema e Rai Cinema, è in arrivo al cinema dal prossimo 12 settembre. Cast di prim’ordine con la partecipazione di Carlo Buccirosso e Lino Musella.

I talentuosi attori napoletani interpretano due Infermieri che già solo nella descrizione ufficiale della trama sono descritti come “cinici e svogliati”.

La trama sostanzialmente vede i due protagonisti sostenere il turno di notte presso un ospedale partenopeo e scommettersi le ferie natalizie (+ 200 euro) sulla sopravvivenza o meno del paziente fino alla fine del turno.

Una sorta di addentramento antideontologico nelle celebri notti teatrali di De Filippo, dove il passare della nottata portava sempre qualcosa di nuovo all’atto successivo.

Come se non bastasse la scommessa in sè, l’impegno dei due infermieri nel vincerla porterà ulteriori eventi scorretti e svilenti la professione.

Nel trailer ufficiale si assiste dapprima ad uno schiaffeggiamento prolungato per cercare di svegliare l’assistito dallo stato di incoscienza, compiuto esclusivamente per dimostrare di avere ragione sul suo stato di salute, e poi ad una falsificazione di referto. Oltre a questo si intravede la presenza di amanti e di un primario sotto effetto di droghe.

Insomma una commedia che la butta sul ridere e che sicuramente potrebbe anche far passare un’ora e mezza con il sorriso.

Ma per gli Infermieri e Infermieri pediatrici si tratterà sicuramente di un sorriso amaro. Sopratutto perchè l’umorismo proposto si basa molto sull’inadeguatezza dei protagonisti, che per interessi propri adottano atteggiamenti e compiono azioni che tradiscono il ruolo ricoperto.

Che, per nostra sfortuna, si tratta proprio di quello Infermieristico.