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La questione abitativa: una sfida per gli operatori sanitari che decidono di lavorarenell’azienda sanitarie del Padovano.

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La CISL FP lancia l’appello per affrontare un’emergenza che rischia di compromettere la qualità del nostro sistema sanitario Servono politiche abitative per aiutare chi non trova un alloggio.

La questione abitativa rappresenta una delle principali difficoltà per gli operatori sanitari neoassunti presso le strutture sanitarie di Padova e dintorni. I lavoratori, quando ricevono l’invito si rivolgono alla CISL per avere un aiuto per una prima soluzione abitativa. La CISL FP ha lanciato un appello urgente per affrontare un’emergenza che rischia di compromettere la qualità del sistema sanitario locale. Il mercato immobiliare di Padova, caratterizzato da costi elevati e disponibilità limitata, rappresenta una barriera significativa per i professionisti che si trasferiscono per lavoro, aggravando ulteriormente la già complessa sfida del reclutamento di personale sanitario qualificato.

Secondo la CISL FP, la mancanza di soluzioni abitative adeguate è cruciale per rendere le aziende sanitarie del territorio più attrattive.

“Gli operatori sanitari che lavorano presso l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’ULSS 6 Euganea e lo IOV si trovano spesso costretti ad accettare stanze singole con servizi condivisi, pagando fino a 400 euro al mese.”

– Interviene Achille PAGLIARO Segretario Aziendale dell’Azienda Ospedaliera di Padova – “Questa cifra non riflette la qualità degli alloggi e grava pesantemente sulle finanze personali, scoraggiando investimenti familiari a medio e lungo termine.”

La situazione è ulteriormente complicata in comuni come Cittadella, Camposampiero, Castelfranco, Piove di Sacco e Schiavonia, dove al problema del costo degli alloggi si aggiunge la difficoltà di trovare strutture disponibili. Questa combinazione di fattori rende ancora più difficile per i professionisti della sanità trovare una sistemazione adeguata e sostenibile.

A peggiorare la situazione, si aggiungono le basse retribuzioni che caratterizzano oggi chi decide di lavorare nella sanità pubblica. Gli stipendi insufficienti rendono ancora più arduo per gli operatori sanitari far fronte ai costi abitativi elevati, creando un ulteriore disincentivo ad accettare posizioni lavorative nella zona.

“La difficoltà nel trovare alloggi adeguati non solo incide sul benessere personale degli operatori sanitari, ma ha effetti a cascata sull’intero sistema sanitario. Molti professionisti scelgono di rifiutare offerte di lavoro a Padova e peggio ancora nei comuni dell’hinterland, preferendo città con condizioni abitative più favorevoli.” – dichiara Fabio TURATO responsabile Sanità Pubblica per la CISL FP Padova Rovigo.

”Questo porta a un elevato turnover e a un costante bisogno di formare nuovo personale, con conseguenti costi e disagi per le strutture sanitarie. E’ necessario offrire la possibilità ai giovani medici, infermieri, personale sanitario, proveniente anche da fuori regione di poter trovare case in affitto a prezzi accessibili”.

“Come CISL FP chiediamo alle istituzioni locali di riconoscere e affrontare questa emergenza abitativa. È essenziale che le amministrazioni comunali, in particolare dei comuni sedi di presidi Ospedalieri e Sanitari, diano priorità alla creazione di alloggi accessibili per il personale sanitario. Politiche abitative specifiche che prevedano l’accesso a soluzioni a prezzi calmierati sono fondamentali per garantire la continuità e l’efficienza del sistema sanitario” – prosegue Alessandro PIOVAN dirigente della CISL.

È fondamentale che, insieme agli investimenti in nuove strutture ospedaliere, vengano previsti anche servizi adeguati per i lavoratori, inclusi alloggi accessibili, per garantire loro una vita dignitosa. La CISL FP invita le istituzioni ad intervenire con urgenza per risolvere un problema che, se trascurato, rischia di compromettere l’attrattività e la sostenibilità del sistema sanitario padovano. “Solo garantendo condizioni di vita dignitose e retribuzioni adeguate agli operatori sanitari” – conclude Emiliano BEDON dirigente della CISL– “sarà possibile costruire un sistema capace di attrarre e trattenere i migliori professionisti, a beneficio dell’intera comunità”.

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