La Professione Infermieristica al collasso: è tempo di riflettere sul futuro del settore.

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La professione infermieristica in Italia sta attraversando una delle sue crisi più profonde. La pandemia da COVID-19 ha messo in luce non solo l’essenziale ruolo degli infermieri, ma anche le numerose falle strutturali che ancora affliggono la categoria. Oggi, la professione sembra aver toccato il fondo e, per risalire, è necessario fermarsi e riflettere su che tipo di professionisti vogliamo essere e verso quale futuro economico, di competenze e di responsabilità intendiamo dirigerc

Un settore in crisi profonda.

Per comprendere appieno la crisi, dobbiamo fare un passo indietro e analizzare cosa è successo agli infermieri italiani dalla pandemia ad oggi. Nonostante l’enorme sacrificio e l’impegno mostrato durante l’emergenza sanitaria, la professione continua a non avere il giusto riconoscimento politico, sociale e mediatico. Gli infermieri sembrano invisibili agli occhi di chi conta, e questa invisibilità riflette una mancanza di peso reale nelle decisioni che influenzano il loro lavoro quotidiano e il loro futuro.

Le Istituzioni e i Sindacati sotto la lente.

Non possiamo esimerci dal mettere sotto esame chi guida la professione a tutti i livelli, a cominciare dalla Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), passando per gli Ordini Infermieristici Provinciali (OPI), i sindacati di categoria, le università e le società scientifiche infermieristiche. Qualcosa non funziona: la professione ha perso la sua dinamicità, diventando piatta, priva di un reale slancio verso il futuro. Le competenze acquisite spesso restano solo sulla carta, prive di un reale impatto sul campo.

Elezioni OPI volutamente tenute sotto tono.

Un errore grave che la Professione sta commettendo è quello del rispetto della democrazia interna agli Ordini delle Professioni Infermieristiche e di riflesso alla FNOPI. Tanti gruppi e sindacati infermieristici stanno denunciando non solo brogli elettorali, ma la mancanza di un regolamento che tuteli e coinvolga la base nelle scelte elettorali ordinistiche. I più, ad esempio, non sanno che proprio in questo periodo dell’anno, mentre scriviamo e nelle prossime settimane hanno avuto luogo, hanno luogo o avranno luogo le elezioni per il rinnovo dei presidenti degli OPI, delle cariche sociali degli Ordini e degli Albi degli Infermieri e degli Infermieri Pediatrici. Lo strapotere di certi presidenti va oltre ogni regola e ogni logica di confronto intestino ad una Infermieristica che ha perso, perde e perderà stimoli. Di questo ne parleremo più tardi in un altro servizio.

Il percorso formativo e le competenze acquisite.

Oggi, gli infermieri completano un percorso universitario triennale, e alcuni proseguono con studi post-base, iscrivendosi a Master di Primo Livello, corsi magistrali, dottorati di ricerca, Master di Secondo Livello o corsi di alta formazione manageriale. Tuttavia, sono troppo pochi e contano ben poco in un sistema che continua a rilegarli in posizioni marginali. La crisi si riflette anche nel mondo dei social network, dove il dibattito sulla professione si è quasi azzerato, e nei dati di lettura in calo dei quotidiani infermieristici e sanitari online.

Un sogno che si spegne.

Un’indagine recente di AssoCareNews.it ha rilevato un dato allarmante: il 95% dei laureati in Scienze Infermieristiche e Ostetriche degli ultimi anni sogna di cambiare lavoro o lo ha già fatto. È un segnale chiaro che qualcosa deve cambiare, e in fretta. Ma qual è la soluzione? Forse non ne abbiamo una immediata, ma ciò che possiamo fare è iniziare una seria e profonda riflessione collettiva su chi siamo, cosa vogliamo e dove vogliamo andare.

Ignorare i segnali di una crisi conclamata può essere deleterio per tutti.

Non possiamo più permetterci di ignorare i segnali di una crisi ormai conclamata. È tempo di guardare avanti, di ripensare la nostra professione e di rivendicare il nostro ruolo centrale nella sanità italiana. Solo attraverso una riflessione condivisa, coinvolgendo tutti gli attori principali – dalle istituzioni ai professionisti stessi – potremo trovare il modo di risalire, più motivati e preparati di prima. E voi, cosa ne pensate? Qual è il futuro che vogliamo per la nostra professione?

E voi cosa ne pensate? Scriveteci pure a redazione@assocarenews.it

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Autore

  • Dott. Angelo Riky Del Vecchio

    Angelo Riky Del Vecchio è autore di oltre 20.000 articoli scritti in oltre 30 anni di carriera giornalistica. E' Infermiere Magistrale, Scrittore, Giornalista e Formatore. Ha diretto e fondato il quotidiano sanitario Nurse24.it e oggi dirige il quotidiano AssoCareNews.it. Ha la passione per la scrittura, la lettura e la formazione.

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