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La Necessità di Valorizzare Economicamente le Professioni Sanitarie.

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Negli ultimi anni, il dibattito sulla valorizzazione delle professioni sanitarie è diventato sempre più centrale, soprattutto alla luce delle sfide poste dall’evoluzione tecnologica e dalla crescente domanda di competenze specialistiche. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha recentemente sottolineato l’importanza di rendere più attrattive le professioni sanitarie non solo attraverso un miglioramento delle prospettive di carriera, ma anche attraverso un incremento economico. Tuttavia, manca ancora una discussione approfondita sulla necessità di una giusta valorizzazione salariale in relazione alla maggiore richiesta formativa e alle responsabilità accresciute imposte ai nuovi professionisti della salute.

La Formazione e le Competenze Aumentano, ma gli Stipendi Restano Invariati

L’istituzione di nuovi gradi universitari e specializzazioni è un passo fondamentale per affrontare le sfide future e garantire un’assistenza sanitaria di alta qualità. Tuttavia, è innegabile che la maggiore specializzazione e l’evoluzione tecnologica richiedano agli operatori sanitari un impegno formativo significativamente più elevato rispetto al passato. Nonostante ciò, il riconoscimento economico di queste professioni non è all’altezza delle competenze richieste. Gli operatori sanitari, ad esempio, devono intraprendere un lungo e complesso percorso di studi, culminante spesso in una laurea magistrale e specializzazioni cliniche, ma si trovano a percepire salari che non rispecchiano adeguatamente il loro livello di formazione e responsabilità.

La Pensione e il Paradosso Salariale

A fronte di un percorso formativo esteso e impegnativo, i professionisti sanitari in Italia vanno in pensione molto tardi, spesso oltre i 70 anni, e con trattamenti pensionistici che spesso non sono paragonabili a quelli di altre categorie professionali. Questo rappresenta un paradosso: l’età pensionabile degli operai, nella maggior parte dei casi, comprende coloro che hanno raggiunto il massimale pensionistico entro i 62 anni di età, mentre i professionisti sanitari incontrano estrema difficoltà a raggiungere il massimale, e questo si traduce in una pensione più risicata. Nonostante la formazione e le responsabilità crescenti, i professionisti sanitari vedono un vantaggio economico minimo rispetto a lavoratori con percorsi di studi meno intensivi.

La Carenza di Personale e le Prospettive Future

Nel caso dei soli infermieri, secondo la Corte dei conti, l’Italia soffre di una carenza di almeno 65.000 professionisti, e nei prossimi dieci anni il numero di infermieri che lasceranno la professione sarà almeno quattro volte superiore rispetto al decennio precedente. Questa situazione è aggravata dalla perdita di attrattività della professione infermieristica, dovuta principalmente alle scarse retribuzioni e alle limitate opportunità di carriera. Attualmente, il Paese ha il minor numero di infermieri per 1.000 abitanti tra i Paesi OCSE, con solo 6,4 contro una media europea di 9,5.

Le Proposte di FNOPI e PSU per il Futuro

Secondo le proposte di FNOPI, è necessario incrementare le basi contrattuali e il riconoscimento economico delle professioni sanitarie, riconoscere le competenze e far evolvere il percorso formativo universitario con specializzazioni. Proposte come l’aggiornamento della legge 43/2006 e la creazione di lauree magistrali cliniche per gli specialisti sono passi importanti, ma devono essere accompagnate da un adeguato riconoscimento economico.

Inoltre, secondo PSU, prima di considerare nuovi percorsi specialistici è necessario prioritariamente adeguare i percorsi salariali in base alle competenze già acquisite.

Conclusioni

La valorizzazione delle professioni sanitarie passa non solo attraverso l’evoluzione del percorso formativo e delle opportunità di carriera, ma anche attraverso un giusto riconoscimento economico. È fondamentale che le politiche salariali riflettano le competenze e le responsabilità accresciute dei nuovi professionisti della salute. Solo così sarà possibile rendere queste professioni veramente attrattive e garantire un futuro sostenibile per il sistema sanitario italiano.

Cordiali saluti,

Carchia Grazio Gioacchino
Fondatore, Gruppo PSU – Professioni Sanitarie Unite

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