La miniera d’oro dell’assistenza in Puglia: ai privati 700 milioni di euro all’anno dalla Regione.

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In Puglia, il settore dell’assistenza sociosanitaria è diventato una vera e propria “miniera d’oro” per le strutture private, con un investimento regionale che ha raggiunto i 700 milioni di euro all’anno, distribuiti tra più di mille aziende convenzionate. Questo sistema, sviluppatosi dal 2004, ha visto un incremento della spesa del 14.000%, passando da circa 5 milioni di euro a quasi 700 milioni, una crescita che testimonia il progressivo disimpegno della Regione dalla gestione diretta di questi servizi e la delega quasi totale al settore privato.

La spesa per l’Assistenza Sociosanitaria.

La Regione Puglia finanzia una vasta rete di strutture convenzionate che operano in settori critici come la salute mentale, le dipendenze patologiche, il trattamento dell’autismo, la riabilitazione e l’assistenza domiciliare.

Tra i principali beneficiari troviamo:

  • 300 strutture per la salute mentale: 170 milioni di euro.
  • 105 case per la vita (case famiglia per persone con problematiche psicosociali): 29 milioni di euro.
  • 18 strutture per l’autismo: 10 milioni di euro.
  • 51 strutture per dipendenze patologiche: 16 milioni di euro.
  • 24 centri di riabilitazione: 140 milioni di euro.
  • 400 RSA e centri diurni: 200 milioni di euro.
  • 105 strutture per assistenza domiciliare integrata: 40 milioni di euro.
  • 9 hospice: 15 milioni di euro.
  • Centri Don Uva di Foggia e Bisceglie: 63 milioni di euro.

Critiche al modello monopolistico privato.

Paolo Pagliaro, consigliere regionale e capogruppo de La Puglia Domani, critica il monopolio privato nell’assistenza sociosanitaria, sostenendo che il modello attuale rischia di compromettere l’accesso equo alle cure. Secondo Pagliaro, delegare quasi interamente al privato la gestione di settori cruciali della sanità può portare a una perdita di controllo e a disuguaglianze nell’accesso ai servizi. Infatti, il 7,5% delle famiglie pugliesi rinuncia alle cure per motivi economici, un dato che evidenzia la necessità di una supervisione pubblica più incisiva e di un sistema più equilibrato tra pubblico e privato.

Il paradosso delle Liste d’Attesa e dei costi privati.

Pagliaro evidenzia anche il problema delle lunghe liste d’attesa nelle strutture pubbliche, che spingono molti cittadini a rivolgersi al privato, con costi spesso insostenibili. Il consigliere propone un sistema misto, in cui pubblico e privato collaborino per garantire la qualità e l’accessibilità delle cure, con una forte supervisione pubblica per evitare abusi e garantire che le risorse siano utilizzate in modo efficace.

Verso squilibri significativi.

Il sistema dell’assistenza sociosanitaria in Puglia rappresenta un esempio di come la gestione privata dei servizi sanitari possa generare squilibri significativi. La proposta di Pagliaro di un sistema misto, con una maggiore integrazione tra pubblico e privato e una supervisione attenta delle risorse, potrebbe essere una soluzione per garantire che tutti i cittadini abbiano accesso alle cure necessarie senza dover affrontare barriere economiche insormontabili. La sanità dovrebbe tornare a essere un diritto garantito e accessibile a tutti, senza trasformarsi in un privilegio per pochi.

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