La mancanza di coesione sta portando a un deterioramento della qualità della vita, non solo nel settore sanitario, che in passato costituiva un’eccezione.
Un popolo di un territorio si valuta attraverso il livello di civiltà che si riflette nella vita sociale quotidiana. La situazione attuale in Italia richiede una notevole sensibilità affinché la nostra democrazia, fondata sul diritto e considerata l’anima del vivere insieme, non subisca ulteriori disgregazioni. È fondamentale manifestare un forte senso di responsabilità verso la Costituzione, dimostrando coesione per promuovere riforme che siano nel vero spirito del progresso, piuttosto che della divisione.
Nel contesto attuale, sembra esserci una resistenza ad affrontare “la questione della salute nella sua vera essenza”. Da un lato, le Regioni stanno sempre più definendo il loro status in conformità con la riforma del titolo V della Costituzione del 2001; dall’altro, lo Stato osserva ma interviene in modo limitato di fronte a una serie di notizie che superano il buon senso. Nel mezzo vi è una popolazione esasperata per molteplici motivi, divenuta prigioniera di una civiltà che può essere definita disumana, specialmente in alcune regioni o territori fortemente urbanizzati caratterizzati da numerosi ghetti sociali, dove l’ordine e la sicurezza pubblica non sono più percepibili e a pagarne le conseguenze è la cittadinanza.
La popolazione, la Scuola, le Istituzioni e la Politica sembrano comunicare in lingue differenti; ognuno tende a perseguire i propri interessi piuttosto che promuovere sentimenti di coesione che possano unire tutti verso i veri problemi sociali che influenzano la vita quotidiana, contribuendo così alla formazione di un sentimento comune, in particolar modo verso la Sanità, che possa ritornare ad essere UNICA su tutto il territorio nazionale, da poter garantire un’assistenza sanitaria senza disuguaglianze fra le diverse regioni e aziende sanitarie o ospedaliere. È inaccettabile continuare a convivere con venti Regioni caratterizzate da altrettanti sistemi sanitari diversi, nonostante condividano molte criticità comuni come la carenza di personale, da cui derivano difficoltà nel ricevere risposte adeguate alle esigenze sanitarie individuali.
Ogni giorno si verificano eventi preoccupanti da Nord a Sud, tra cui aggressioni al personale sanitario, attese prolungate e mancanza di operatori sanitari (medici di base, pediatri, guardie mediche e servizi di emergenza), con particolare gravità negli ospedali, dove persiste una condizione di significativo malessere. L’Italia appare come una pentola a pressione, in questo Mediterraneo, perciò è imperativo affrontare le problematiche esistenti affinché non si comprometta ulteriormente il tessuto democratico del Paese.
Tutto questo rappresenta un motivo urgente per accelerare l’adozione di misure concrete nel breve termine. È fondamentale sviluppare una consapevolezza riguardo alla crescente complessità della realtà quotidiana, affinché possa prevalere un approccio sensato alla vita, offrendo così prospettive più favorevoli alle future generazioni. Sarebbe auspicabile una nuova classe dirigente e politica più adeguata al momento storico che stiamo vivendo; altrimenti, continuando su questa strada, ci troveremo di fronte a conseguenze ancor più disastrose.
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