La campagna di sensibilizzazione contro la violenza verso gli operatori sanitari e socio sanitari, una nobile iniziativa, ma…

Egregio Direttore,

le scriviamo questa lettera aperta, per mettere al corrente lei e l’opinione pubblica, di un’iniziativa che ha lasciato basiti molti di noi, come di seguito rappresenteremo.

In occasione della giornata di sensibilizzazione nazionale del 12 marzo contro la violenza al personale del SSN, in azienda sono stati collocati dei cartelloni su cui era scritta una frase dai nobili contenuti, ma rivolte solo a due categorie di lavoratori…. Il testo è il seguente:

“La violenza su medici e infermieri minaccia la salute di tutti”

Fermo restando che il valore dei medici e degli infermieri è fuori discussione e sono la colonna vertebrale del SSN, gli episodi di violenza negli ospedali, dati alla mano non viene rivolta solo a queste due categorie…

Tale esclusione ci ha lasciato a dir poco sorpresi in quanto tante categorie di lavoratori oltre a medici e infermieri,  prestano servizio in aree  spesso teatro di aggressioni da parte di una certa utenza.

Noi oggi vogliamo far riflettere l’opinione pubblica ma anche chi ha organizzato questa propaganda di sensibilizzazione a nostro avviso errata, e di seguito ne motiveremo le ragioni.

All’interno dei Pronto soccorso in tutte le aree, Sala Rossa, Area Obi, Shock Room, Area dei codici gialli e verdi, Area di medicina d’urgenza sub intensiva ecc. sono presenti gli Oss assieme  a medici e infermieri. Gli oss non sono in pianta stabile nell’area a loro assegnata, ma devono uscire per consegnare prelievi, consegnare provette, accompagnare pazienti al ricovero presso altre U.O., accompagnare i pz che devono sottoporsi ad esami diagnostici ecc. pertanto quest’ultimi, sono molto esposti al contatto con l’utenza, e quotidianamente devono destreggiarsi tra le lamentele del parente, del paziente non paziente, del maleducato e del furbetto perché signori c’è anche questo….e allora è stato giusto escludere gli Oss dalla dicitura?

Un altro esempio…..i Tecnici di Radiologia in servizio presso le diagnostiche di pronto soccorso, sono notevoli le prestazioni che loro effettuano, quotidianamente usano strategie di efficace comunicazione, per proteggersi e  calmierare spesso toni forti con cui certe persone pretendono subito di effettuare esami diangostici, con aggressioni verbali ed altro…. E allora è stato giusto escludere i TSRM?

Un altro esempio: le Ostetriche in servizio al pronto Soccorso Ginecologico o in servizio presso la Sala Parto, quante volte esse devono calmierare mariti agitati, futuri padri che recriminano di far visitare subito la propria moglie, compagna ecc. questo va bene se fatto con educazione ma quante volte le ostetriche subiscono aggressioni verbali, magari nemmeno denunciando, magari quasi abituandosi a quelle situazioni totalmente sbagliate, e allora quale ragione c’era di dimenticarsi anche di loro? Ma vogliamo parlare del personale in servizio nelle U.O. che spesso devono subire le minacce dei parenti che vogliono entrare nei reparti o che magar all’orario di fine visita non vogliono uscire? E magari proprio il medico affida agli Oss l’incarico, facendo gestire ingressi e uscite dei parenti e certo questo non esime da essere aggrediti, e allora perché ancora una volta escluderli?

Nell’ambiente ospedaliero tutte le categorie di lavoratori sono indispensabili, è fondamente comprendere la catena del valore dell’assistenza sanitaria, dal pulitore al medico.

Potremmo continuare all’infinito con degli esempi ma siamo stanchi e delusi di non essere apprezzati professionalmente, questa mattina a riguardo qualcuno ha apposto un foglio su una delle tante tabelle………

A questo punto ci attendiamo delle scuse, ci attendiamo un’integrazione del testo su quei tabelloni, ci attendiamo che qualcuno si ricordi anche di noi…….

Il personale sanitario e socio sanitario in servizio presso l’A.O.U.C. Policlinico di Bari escluso dalla campagna di sensibilizzazione

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