Ivrea, OSS aggredito in pronto soccorso richiede danni all’ASL/TO4
Un operatore socio-sanitario (OSS) in servizio presso il pronto soccorso di Ivrea ha avviato una causa contro l’ASL/TO4, dopo essere stato vittima di un’aggressione che gli ha causato lesioni gravi. L’episodio risale a qualche mese fa, quando l’OSS è stato aggredito da un paziente, riportando ferite che lo hanno costretto a un’assenza dal lavoro di 115 giorni, oltre a un intervento chirurgico a una mano.
Il contesto dell’aggressione.
L’operatore era in servizio quando è stato improvvisamente aggredito. L’incidente ha sollevato una forte preoccupazione tra i colleghi e il personale sanitario del pronto soccorso, che già lamentano la crescente frequenza di episodi di violenza all’interno delle strutture ospedaliere. Secondo quanto riportato, l’OSS si sarebbe trovato da solo al momento dell’aggressione, una situazione che ha messo in evidenza le carenze organizzative e di sicurezza all’interno dell’ospedale.
La posizione del Nursind.
Il sindacato Nursind ha appoggiato la decisione dell’OSS di richiedere un risarcimento danni all’azienda sanitaria. «È giusto che il collega chieda un risarcimento – ha dichiarato un portavoce del Nursind – soprattutto perché è stato lasciato solo in una situazione di evidente pericolo. Non è accettabile che il personale sanitario continui a subire aggressioni senza che vengano presi provvedimenti efficaci per garantire la loro sicurezza sul posto di lavoro».
Aggressioni in aumento.
La vicenda di Ivrea è purtroppo solo l’ultimo episodio di una serie di aggressioni che hanno colpito il personale sanitario negli ultimi anni. Gli operatori di pronto soccorso, in particolare, si trovano spesso ad affrontare situazioni di forte stress e tensione, che possono degenerare in atti di violenza fisica e verbale.
Tutela dei lavoratori.
Il caso dell’OSS aggredito a Ivrea mette ancora una volta in luce la necessità di misure più efficaci per tutelare la sicurezza dei lavoratori della sanità. I sindacati continuano a chiedere un maggiore supporto da parte delle istituzioni e interventi concreti per prevenire ulteriori episodi di violenza, che mettono a rischio non solo i lavoratori, ma anche la qualità del servizio sanitario offerto ai cittadini.
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