Infermieri Prescrittori: ormai è fatta, FNOPI e Ministero della Salute trovano intesa.
L’introduzione della possibilità per gli infermieri di prescrivere alcuni trattamenti assistenziali rappresenta un cambiamento significativo nel sistema sanitario italiano, con implicazioni sia operative che professionali. La proposta, sostenuta dalla Fnopi e dal Ministero della Salute, punta a colmare alcune lacune nell’assistenza territoriale, ampliando le competenze degli infermieri in tre aree di specializzazione: Cure Primarie e Sanità Pubblica, Cure Pediatriche e Neonatali, e Cure Intensive ed Emergenza.
Tuttavia, la reazione della comunità medica è stata fortemente critica. La Fnomceo e i principali sindacati medici denunciano l’assenza di un confronto adeguato e temono che la misura possa compromettere la qualità della diagnosi e della terapia, riservate tradizionalmente ai medici. Ritengono che il provvedimento possa tradursi in una redistribuzione delle competenze a favore di figure professionali con una formazione diversa e, a loro avviso, meno approfondita rispetto a quella medica.
D’altra parte, gli infermieri vedono la riforma come un passo avanti nella valorizzazione della loro professione, sottolineando come questa evoluzione possa garantire una maggiore accessibilità alle cure e un’assistenza più capillare sul territorio. La Fnopi considera la misura una risposta concreta ai bisogni di una sanità in continua evoluzione, con un ruolo infermieristico più centrale nel supporto alla popolazione.
L’attuazione della riforma richiederà oltre un anno e si prevede che il dibattito tra le categorie sanitarie e le istituzioni proseguirà, cercando un equilibrio tra le nuove competenze infermieristiche e la salvaguardia delle prerogative mediche.
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