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Infermieri, Medici e Professionisti Sanitari: la questione dei video “virali” in Ospedale a Ischia.

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Recentemente, all’ospedale Rizzoli di Ischia, si è verificato un episodio che ha sollevato un acceso dibattito sulla professionalità e la condotta del personale sanitario. La tiktoker Veronica di “Very e Sasy” ha girato un video di danza con medici e infermieri del reparto di ginecologia, successivamente pubblicato sui social media. Questo evento ha suscitato reazioni critiche, portando a un’indagine interna da parte dell’ASL Napoli 2 e a dichiarazioni forti da parte degli ordini professionali.

Reazioni e Conseguenze.

  • Indagine Interna. L’ASL Napoli 2 ha avviato un’indagine definendo la condotta del personale coinvolto come “gravemente inopportuna” e contraria ai principi di professionalità, rispetto e riservatezza che dovrebbero caratterizzare il lavoro dei dipendenti.
  • Ordine degli Infermieri e dei Medici di Napoli. In un comunicato congiunto, gli ordini professionali hanno condannato l’episodio come indecoroso e in violazione della privacy dei pazienti. Hanno dichiarato di attendere i risultati dell’inchiesta per determinare le responsabilità e adottare eventuali misure disciplinari.

Questioni etiche e deontologiche.

Il dibattito ruota attorno a diversi temi cruciali:

  • Professionalità e Immagine. Partecipare a tali video può compromettere l’immagine di serietà e professionalità che è essenziale nel contesto sanitario.
  • Privacy dei Pazienti. La riservatezza dei pazienti è un principio fondamentale, e la creazione di contenuti video all’interno di un ospedale può facilmente violare questo diritto.
  • Condotta Etica. Gli ordini professionali insistono sulla necessità di mantenere un comportamento che rispetti i codici deontologici, evitando qualsiasi azione che possa mettere in discussione l’integrità etica dei professionisti sanitari.

Episodi come quello avvenuto all’ospedale Rizzoli di Ischia richiedono una riflessione profonda su come il personale sanitario debba comportarsi, specialmente in un’era dove i social media possono amplificare qualsiasi azione. È essenziale bilanciare la necessità di un ambiente lavorativo positivo e la promozione di un’immagine pubblica con il rispetto delle normative professionali e la tutela della privacy dei pazienti. Le indagini e le possibili sanzioni dovrebbero servire da monito per prevenire future “pagliacciate” che possono minare la fiducia nel sistema sanitario.

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