Infermiere, Professione Sanitaria figlia di Ndd.
L’infermiere, una professione in lungo e in largo tanto decantata ma poco amata, è pensare che di una tale professione le altre Nazioni ne fanno una quotidiana “esaltazione”, mentre da noi solo nel corso della pandemia da Covid-19 gli sono stati attribuiti meriti onorificenze dappertutto, ma che in poco tempo si sono coagulati nello “strutto”; il Tempo che è il vero galantuomo, prima o poi porterà a galla la realtà di questa professione, al momento apostrofata come una inutile canzone, da una Società Italiana sempre più diversificata che anche la Politica ha soggiogato, al punto che la Coscienza non è più il termometro della umana presenza su questa terra tanto sofferente.
Oramai si è in un campo minato dove si dimentica facilmente il presente e il passato, una tale professione necessita di essere considerata realmente nella sua essenza in modo da poter vivere la sua missione nella sua vera dimensione, nel percorso della malattia in cui le parole sono difficili da pronunciare e a parlare sono gli occhi sofferenti dei pazienti che non avendo voce comunicano con quei piccoli gesti tanto efficaci che se capiti portano tanta pace.
Questa professione inizia ad avere le sue vere prime migrazioni verso altri luoghi in cui l’infermiere è veramente considerato nella sua totale realtà, a differenza di qua, soprattutto al Sud; nessuno fino ad ora si è mai chiesto con coscienza della poca attrattività su questa professionalità, la quale porta a vivere accanto all’umana sofferenza, dove a prevalere nell’esercizio della professione non è la normativa ma è la deontologia, però ciò non può essere un continuo pretesto per non assumere l’organico richiesto o per non riconoscere quei diritti continuamente dibattuti che faticano ad arrivare alle Rappresentanze dovute.
Fino a ieri era vista una missione poi negli anni 90 si è trasformata in una professione con tanta dedizione, la tanta amarezza di questo tempo e che, si confonde il tutto con il niente, si fa finta a non capire pur di non affrontare i problemi che potrebbero migliorare l’avvenire, viviamo in un progresso senza regole in cui i valori hanno perso valore mentre la vita umana parla un linguaggio disumano, ritorniamo a vivere con un po’ di umiltà che male non fa, forse potremmo capire meglio questa realtà dalle tante diversità che han prodotto variegate civiltà distanti dalla vera Umanità.
Dott. Emilio Cariati, infermiere
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