Infermiere di Processo nel Pronto Soccorso di Andria: nuova frontiera per migliorare la comunicazione tra sanitari e utenti.
Il Pronto Soccorso dell’ospedale “Bonomo” di Andria ha introdotto una figura innovativa: l’infermiere di processo. Questo ruolo, inaugurato appena tre giorni fa anche nel Pronto Soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie, si propone di facilitare la comunicazione tra il personale sanitario e i pazienti, oltre che con i loro familiari, riducendo l’attesa e l’incertezza che accompagnano l’assistenza sanitaria nelle situazioni di emergenza.
Un ponte tra sanitari e familiari.
L’infermiere di processo svolge una funzione cruciale: è un intermediario che comunica tempestivamente con i familiari, aggiorna sullo stato di avanzamento del trattamento e risponde alle loro domande. In un contesto come quello del Pronto Soccorso, dove l’attesa e la tensione possono farsi difficili da gestire, questa figura si propone di umanizzare l’assistenza, promuovendo un ambiente dove pazienti e parenti si sentano ascoltati e informati.
Dati e risultati promettenti.
I primi dati raccolti dall’azienda sanitaria locale, tramite questionari dedicati, dimostrano un forte gradimento da parte dei familiari. Questo servizio ha trovato riscontro anche tra gli operatori sanitari, che riconoscono il valore dell’infermiere di processo come supporto nell’interazione con i familiari e nella gestione delle tempistiche di comunicazione.
Una struttura al servizio dell’Emergenza-Urgenza.
Per il “Bonomo,” un ospedale con una forte vocazione all’emergenza-urgenza, questa innovazione rappresenta un passo avanti importante, soprattutto dopo la recente ristrutturazione del Pronto Soccorso e l’installazione di nuovi macchinari diagnostici. Oltre alla figura dell’infermiere di processo, il servizio AMA (Accoglienza, Monitoraggio e Assistenza) in collaborazione con la medicina interna è un altro punto di forza per migliorare l’accoglienza e il trattamento dei pazienti.
Sfide e prospettive future.
Nonostante i miglioramenti, il Pronto Soccorso del “Bonomo” continua a confrontarsi con alcune criticità, tra cui la cronica mancanza di personale medico e infermieristico e gli spazi limitati della struttura. Tuttavia, l’introduzione dell’infermiere di processo è un segnale positivo di come anche le difficoltà strutturali possano essere mitigate da soluzioni innovative che pongono al centro le esigenze dei pazienti e dei loro familiari.
In conclusione, l’infermiere di processo è un esempio di come la sanità possa evolversi verso una maggiore attenzione alla persona, migliorando la qualità della comunicazione e del supporto fornito. Un’iniziativa che potrebbe aprire la strada a ulteriori sviluppi per i servizi di emergenza in tutta Italia.
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