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Infermiere con Laurea Magistrale e Dottorato di Ricerca abbandona la Professione: “non c’è più dignità nel fare il Professionista Sanitario”.

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Riccardo (nome di fantasia) ha 32 anni, è nato e cresciuto in Veneto, e ha dedicato oltre un decennio della sua vita a costruire una carriera nell’assistenza sanitaria. Dopo anni di studi e sacrifici, ha deciso di abbandonare la professione di infermiere per gestire l’azienda agricola di famiglia. La sua storia è un duro monito sulle difficoltà che molti professionisti sanitari affrontano in Italia. Oggi fa l’imprenditore agricolo ed ha successo.

Una carriera da Infermiere modello.

Riccardo inizia il suo percorso a 20 anni, iscrivendosi al corso di laurea in Infermieristica. Dopo la laurea, lavora in diverse realtà sanitarie, dalla RSA alla Stroke Unit, fino alla Terapia Intensiva Neonatale. Spinto dalla passione e dal desiderio di crescita, consegue la laurea magistrale e vince una borsa di studio per il Dottorato di Ricerca, accumulando conoscenze e competenze di altissimo livello.

Ma nonostante questi traguardi, il suo entusiasmo si spegne:

“Ho speso tantissimi soldi e superato tante difficoltà. Amavo fare l’infermiere, ma i miei sforzi non mi hanno portato da nessuna parte. L’infermiere facevo e l’infermiere ho fatto fino alla mia scelta di licenziarmi.”

Dall’Ospedale all’Agricoltura: una scelta di libertà.

Dopo anni di frustrazione, Riccardo accetta l’offerta di suo padre di gestire l’azienda agricola di famiglia. Ora, le sue giornate iniziano alle 5 del mattino e terminano alle 20:

“Sono soddisfatto. Nessuno mi dice cosa devo fare, non sono più schiavo di medici o OSS. Sono un professionista libero e in un anno ho guadagnato cinque volte tanto rispetto a quanto guadagna un infermiere normale.”

Le critiche al Sistema Sanitario Nazionale.

La decisione di Riccardo non è solo economica, ma anche una risposta a un sistema sanitario che percepisce come inefficiente e demotivante:

  • Mancanza di riconoscimento professionale: “i pazienti non distinguevano se fossi un infermiere o un OSS, ed era avvilente essere chiamato per il giro letti.”
  • Leadership inadeguata: “ero gestito da coordinatori infermieristici che hanno ottenuto master online senza sforzi e conoscenze adeguate.”

Un problema di sistema.

La storia di Riccardo evidenzia problematiche sistemiche che affliggono la sanità italiana, tra cui:

  • Scarsi incentivi economici e professionali: nonostante le alte qualifiche, gli infermieri ricevono stipendi poco competitivi.
  • Frustrazione verso la gerarchia: la percezione di un sistema che non valorizza il merito e l’impegno formativo.
  • Carenza di autonomia professionale: l’impossibilità di esprimere pienamente le proprie competenze.

La vicenda di Riccardo non è un caso isolato, ma rappresenta il grido d’allarme di molti professionisti sanitari che scelgono di abbandonare una professione per la quale hanno sacrificato anni di studio e passione. Riformare il sistema, valorizzare il merito e garantire un’adeguata dignità economica e professionale agli operatori sanitari sono sfide imprescindibili per evitare che altre storie come questa si ripetano.

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