Infermiera molestata, OSS la difende. Brutte notizie dall’avvocato.
Infermiera molestata sul lavoro: un caso che solleva interrogativi e che rinnova un problema annoso.
Nel contesto lavorativo di una struttura sanitaria, un’infermiera è stata oggetto di attenzioni indesiderate manifestate attraverso l’uso di nomignoli inappropriati come “zuccherino” e “gattina”, accompagnati da sguardi viscidi insistenti. Questi termini, come testimonia la collega, hanno creato un ambiente di disagio per la professionista, che si è sentita sminuita e trattata con mancanza di rispetto.
In sua difesa, è intervenuto un Operatore Socio Sanitario che ha assistito alle molestie e ha cercato di fermare il comportamento inappropriato, sottolineando l’importanza del rispetto reciproco e della professionalità sul posto di lavoro. Nonostante il supporto ricevuto, l’infermiera ha deciso di consultare un legale per valutare la possibilità di procedere con una denuncia formale.
Tuttavia, secondo il parere dell’avvocato, non sembrano esserci gli estremi legali per avanzare una denuncia. La situazione si inserisce in una zona grigia del diritto, dove le molestie verbali, seppur fastidiose, non sempre soddisfano i criteri legali per un’azione legale. Questo caso solleva importanti interrogativi su come la società e il sistema legale affrontino le molestie sul lavoro, specialmente in settori sensibili come quello sanitario.
L’infermiera, nonostante la mancanza di vie legali percorribili, ha deciso di non rimanere in silenzio e ha portato la questione all’attenzione dei responsabili aziendali.
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