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In Trentino arrivano Medici, Infermieri e OSS dall’estero grazie al Decreto Flussi.

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La situazione della carenza di personale sanitario in Trentino, e più in generale in Italia, ha portato a soluzioni temporanee che suscitano critiche e preoccupazioni tra le associazioni professionali. L’introduzione di oltre 130 operatori sanitari dall’estero, tra cui 36 medici, 75 infermieri e 26 operatori sociosanitari (OSS), rientra nelle misure previste dal “Decreto flussi”. Questo decreto consente a personale con qualifiche ottenute all’estero di lavorare temporaneamente in Italia fino al 2027, in deroga alle regole abituali per il riconoscimento delle qualifiche e senza obbligo di iscrizione agli Ordini italiani.

Le posizioni degli Ordini professionali

  1. Critiche al Decreto flussi:
    • Le Federazioni degli infermieri (Fnopi) e dei medici (Fnomceo) denunciano che il decreto delegittima il ruolo degli Ordini professionali, che non possono esercitare il controllo deontologico sul personale straniero.
    • Mancano verifiche sull’equivalenza dei titoli e sul percorso formativo dei professionisti stranieri.
    • L’assenza di un sistema di monitoraggio adeguato aumenta il rischio di incertezza sulla preparazione e qualificazione del personale.
  2. Proposte per un approccio più strutturale:
    • Gli Ordini sottolineano che l’impiego di personale straniero deve rispettare criteri etici, evitando di impoverire i sistemi sanitari dei Paesi di provenienza.
    • Chiedono l’istituzione di un elenco speciale gestito dagli Ordini, per monitorare e verificare le qualifiche e il comportamento professionale.

La prospettiva locale.

In Trentino, la carenza di personale è particolarmente evidente nelle RSA e in altre strutture territoriali, che già in passato hanno fatto affidamento su operatori stranieri per garantire la continuità del servizio. Tuttavia, il ricorso a queste soluzioni viene considerato poco sostenibile e incapace di risolvere il problema a lungo termine.

La necessità di un piano strategico.

L’Ordine degli Infermieri di Trento ribadisce che la vera soluzione risiede nell’aumento dell’attrattività della professione sanitaria. Tra le richieste avanzate:

  • Miglioramenti normativi, organizzativi e contrattuali per gli operatori sanitari.
  • Un piano strutturale per contrastare la carenza di infermieri e valorizzare il ruolo di medici, infermieri e OSS.
  • Interventi per incentivare i giovani a intraprendere carriere nel settore sanitario e per trattenere i professionisti già attivi.

Soluzione solo temporanea.

Il ricorso a personale sanitario dall’estero rappresenta una soluzione temporanea ma non priva di criticità. La necessità di un piano organico e di lungo periodo diventa sempre più urgente per affrontare il problema strutturale della carenza di medici e infermieri, garantendo al contempo la qualità e la sicurezza dei servizi sanitari.

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