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Il Sistema 118 rischia il collasso definitivo in Piemonte.

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Il sistema di emergenza 118 in Piemonte è in crisi profonda, con ambulanze a rischio collasso a causa di gravi carenze di medici, infermieri e soccorritori. La situazione è resa ancor più critica dalla recente delibera sugli Algoritmi Clinico Assistenziali Infermieristici (A.C.A.I.), ritirata dopo un mese a causa delle critiche dell’Ordine dei medici e di esposti presentati alla Procura di Torino. La delibera intendeva definire nuovi protocolli di assistenza sulle ambulanze, ma ha sollevato molte polemiche, specialmente riguardo al ruolo e alle responsabilità degli infermieri.

Le Criticità del Sistema 118 in Piemonte

  1. Carenza di Medici e Infermieri: Il problema principale è la mancanza di personale qualificato. Molte ambulanze operano con infermieri in condizioni di incertezza legale, soprattutto riguardo alla somministrazione di farmaci come l’adrenalina e la morfina. Questo crea un paradosso pericoloso, con infermieri spesso lasciati senza adeguate procedure di supporto, mentre i medici sono sempre meno disponibili per le chiamate di emergenza.
  2. Il Problema degli Algoritmi Clinici: La delibera regionale sugli algoritmi, pensata per ottimizzare l’assistenza infermieristica, è stata ritirata dopo le critiche, mettendo il sistema 118 in una fase di stallo operativo. Roberto Romano, presidente di Aies, sottolinea che, nonostante alcuni aspetti positivi, la delibera aveva bisogno di ulteriori aggiustamenti, in particolare per quanto riguarda il ruolo del medico che non può essere limitato a un semplice “prescrittore” a distanza.
  3. Ambulanze e Autisti in Sofferenza: La mancanza di medici ha portato a una riduzione delle ambulanze operanti in convenzione, specialmente nelle aree urbane come Torino. I soccorritori spesso coprono turni con mezzi provenienti da oltre 40 chilometri di distanza. Gli autisti soccorritori, la cui figura professionale non è ufficialmente riconosciuta, lavorano in condizioni precarie, senza contratti adeguati e con turni massacranti per compensare la carenza di volontari.
  4. Il Ruolo Controverso degli Infermieri: Claudio Delli Carri di Nursing Up Piemonte evidenzia il rischio che, in assenza di chiari protocolli, la presenza degli infermieri sulle ambulanze venga messa in discussione. Fabio De Iaco, presidente di Simeu, sostiene invece la necessità di riconoscere le competenze acquisite dagli infermieri, che già in altre regioni d’Italia somministrano farmaci con efficacia e sicurezza.
  5. Un Sistema da Ripensare: Aies e altre associazioni di settore chiedono un ripensamento complessivo del sistema di emergenza, invocando una gestione condivisa tra la Regione Piemonte e le organizzazioni di volontariato. Secondo gli esperti, è necessario superare il modello attuale che risale al 1992 e garantire un’assistenza basata su competenze riconosciute e su personale qualificato a livello nazionale.

Sull’orlo del collasso.

Il sistema 118 in Piemonte è sull’orlo del collasso a causa di una combinazione di carenze di personale medico, infermieristico e di supporto, nonché di una gestione inadeguata delle risorse. L’urgenza di ripensare protocolli, ruoli e competenze è evidente, con la necessità di riconoscere e valorizzare la professionalità degli infermieri e degli autisti soccorritori. Senza interventi tempestivi e strutturali, il rischio è che la qualità del soccorso d’emergenza si deteriori ulteriormente, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini e dei professionisti del settore.

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