Il rilancio della professione Oss per il 2025: un esercito di professionisti tra normative e deontologia.
Egregio Direttore,
il 2024 si sta per concludere con molte aspettative per la valorizzazione della professione di Operatore Socio Sanitario (OSS), che da tempo chiede autonomia, riconoscimento e un adeguato percorso formativo. Nonostante l’importanza del suo ruolo, dimostrato soprattutto durante la pandemia, la professione dell’OSS fatica ancora a trovare una collocazione stabile nel sistema assistenziale. Non si sono ottenuti i risultati sperati nella programmazione dell’assistenza e nella definizione delle politiche sanitarie e degli atti politici. Gli OSS sono stati infatti, coinvolti in un’escalation di aggressioni, difficoltà nella ricerca di un posto di lavoro stabile, licenziamenti, riduzione di ore lavorative, e spesso sono costretti a lavorare sotto ricatti, con carichi di lavoro e responsabilità gravosi, fino a sperimentare il burnout, che minaccia la qualità delle cure. A tutto ciò si aggiunge un blocco nella mobilità professionale, mentre lo sviluppo della professione nelle strutture pubbliche e private appare lontano dalle reali esigenze del mondo del lavoro.
Il 2025 rappresenterà un punto di svolta per il sistema sanitario, e gli OSS dovranno affrontare le sfide legate alle riforme sanitarie, alcune delle quali stanno già mostrando segnali di difficoltà (la finanziaria del 2025). Il 2024 è stato comunque un anno significativo per la categoria, grazie al coinvolgimento nelle iniziative istituzionali come il MIGEP – Stati Generali OSS, con l’appoggio di Shc Oss, la partecipazione ai tavoli regionali sul fabbisogno di OSS, e i numerosi incontri con forze politiche di diverse fazioni. Gli OSS sono stati ascoltati in conferenze stampa alla Camera dei deputati, coinvolti in convegni, convocati in audizioni alla Camera sul riordino delle professioni sanitarie e socio-sanitarie, e in campagne di sensibilizzazione sulla violenza nei confronti del personale sanitario.
Inoltre, sono stati coinvolti in studi sulle sfide professionali attraverso Crea Sanità e hanno avviato il rilascio dei primi attestati di certificazione delle competenze.
Questi sviluppi evidenziano l’importanza di un percorso di crescita professionale e di confronto con gli altri attori del settore. Il 2025 sarà quindi un anno di sfide in cui gli OSS dovranno evolversi, mettendo in evidenza il valore deontologico della professione. Oggi, infatti, troppo spesso si dà per scontato l’aspetto tecnico dell’OSS, dimenticando la centralità dell’azione professionale e della valorizzazione del ruolo. La professione non deve essere subordinata alle difficoltà e alle paure del singolo, ma deve, al contrario, affermarsi come un punto di forza, opponendosi a protocolli che non rispettano le normative giuridiche. Troppo spesso, infatti, gli OSS sono distratti e lasciano pochi margini per intervenire.
Uno dei temi centrali sarà la contrattazione, che dovrà rispecchiare le reali esigenze della professione. Bisognerà lottare per il benessere lavorativo, con un’attenzione maggiore ai turni, alla sicurezza nei luoghi di lavoro, alle emergenze e ai progetti seri. Sarà necessario superare la paura e affermare con forza che “noi siamo professionisti“, per costruire un ambito professionale solido e per rafforzare la contrattazione collettiva, puntando sul rafforzamento del sindacato di categoria e sull’ingresso nelle RSU con SHC OSS.
Il 2025 segnerà anche un momento importante per la formazione continua e per la certificazione delle competenze, fattori che potranno rendere la professione più attrattiva e aprire la strada a nuove specializzazioni. I primi passi concreti verso la creazione di un **registro nazionale di OSS certificati** dovranno diventare una priorità. In questo contesto, sarà necessario un sistema di formazione continua che preveda percorsi flessibili e innovativi, in grado di rispondere alle nuove esigenze del sistema sanitario.
L’obiettivo del 2025 dovrà essere anche quello di ottenere un riconoscimento legislativo per la professione di OSS, allineando gli stipendi e le condizioni di lavoro con quelli di altri paesi europei, attraverso una disciplina contrattuale che definisca chiaramente ruoli, competenze, percorsi formativi, certificazioni e trattamento economico. È fondamentale che l’OSS diventi al centro del dibattito professionale e istituzionale del sistema salute e meritano pari riconoscimenti ed equità. Per raggiungere questo traguardo, sarà essenziale il rafforzamento del **registro nazionale OSS**, organizzato dagli Stati Generali della Professione OSS, e un investimento serio sull’istituzione del “Collegio Nazionale degli OSS”.
Il 2025 rappresenterà quindi un anno decisivo per il cambiamento della professione. Non possiamo più aspettare che siano le leggi a risolvere tutto, soprattutto quando queste sono bloccate da una politica che spesso sembra guardare altrove. È fondamentale che ogni professionista continui a lottare insieme a noi, per costruire un futuro migliore, istituendo il Collegio degli OSS e difendendo i propri diritti, aggiornandosi continuamente e credendo nella propria crescita.
Come Stati Generali della Professione OSS, siamo pronti ad affrontare le sfide del nuovo anno e a trasformarle in opportunità. Il futuro della professione è nelle nostre mani. Il 2025 potrebbe essere l’anno della svolta, se saremo coesi e uniti in un Collegio Nazionale. Solo così potremo garantire una professione riconosciuta e al servizio del cittadino. L’anno nuovo è alle porte, e l’urgenza di affrontare queste sfide ci chiama. Siamo pronti a rispondere, uniti sotto gli Stati Generali OSS attraverso un Collegio forte e determinato?.
Stati Generali OSS – Gennaro Sorrentino
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