Il DG Pasqualone rischia denuncia dai Medici di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed.

Le dichiarazioni di Giuseppe Pasqualone, direttore generale del Policlinico di Foggia, hanno scatenato una forte reazione da parte delle associazioni di medici dopo un’intervista rilasciata al programma di Rai 3 Far West. Il caso riguarda il decesso di Natasha Pugliese, una giovane di 23 anni, durante un intervento chirurgico. L’episodio ha scatenato la furia dei familiari, che hanno aggredito il personale medico e sanitario. Durante l’intervista, Pasqualone ha fatto un commento controverso riguardo alla gestione della comunicazione medico-paziente, soprattutto nelle regioni del Sud Italia, dichiarando che i sanitari “evitano di dire” determinate cose ai pazienti.

Le sigle sindacali Anaao Assomed e Cimo-Fesmed hanno reagito duramente a queste affermazioni. Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, e Fabrizio Corsi, segretario Anaao del Policlinico di Foggia, hanno definito le parole del direttore generale inaccettabili, affermando che tali dichiarazioni minano ulteriormente il già fragile rapporto di fiducia tra medico e paziente. Hanno inoltre annunciato la possibilità di valutare una denuncia per diffamazione e richiesto l’intervento del presidente della Regione Puglia, della Fiaso e di Federsanità per ripristinare l’equilibrio e la dignità del lavoro dei medici.

Cimo-Fesmed, attraverso il segretario aziendale Graziano Minafra, ha definito le parole di Pasqualone offensive e ha sottolineato che tali affermazioni gettano fango su tutta la categoria, giustificando comportamenti inadeguati dei pazienti nei confronti del personale medico. Minafra ha inoltre criticato la superficialità con cui il tema della malasanità è stato affrontato nell’intervista, evidenziando che i sanitari continuano a svolgere il proprio dovere nonostante i continui tagli al personale e le crescenti difficoltà.

Le sigle sindacali chiedono una smentita immediata da parte dei vertici aziendali e paventano azioni di protesta come lo stato di agitazione e uno sciopero della categoria, nel caso in cui non si ristabilisca il rispetto per il personale sanitario.

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