I cantieri lavoro creano precarietà. Si faccia scorrere la graduatoria Ares per 176 Oss dell’Oristanese.

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Emanuele Cera, ha contestato con fermezza l’operato della Giunta regionale sarda, criticando la decisione di attivare cantieri lavoro temporanei per gli Operatori Socio Sanitari (OSS) dell’Oristanese, invece di procedere con lo scorrimento della graduatoria Ares 2022. Una scelta che, secondo Cera, genera ulteriore precarietà e penalizza lavoratori che hanno già superato un concorso pubblico e ottenuto l’idoneità per l’assunzione.

La protesta degli OSS e la posizione di Cera.

“Esprimo piena vicinanza e sostegno ai 176 operatori socio-sanitari dell’Oristanese inseriti nella graduatoria Ares 2022, il cui scorrimento è oggi messo a rischio dall’assurda decisione dell’Assessorato regionale del Lavoro di attivare cantieri lavoro temporanei di soli otto mesi, senza possibilità di rinnovo”. Con queste parole, il consigliere regionale Emanuele Cera è intervenuto a sostegno degli OSS, sottolineando l’inaccettabilità di una scelta che disattende le legittime aspettative di stabilizzazione di lavoratori che hanno superato un concorso pubblico.

Secondo Cera, l’attivazione di cantieri lavoro temporanei tramite Aspal (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro) rappresenta una scelta miope e ingiusta. “Questa decisione non solo non risolve la carenza di personale, ma rischia di compromettere ulteriormente la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini”, ha dichiarato il consigliere, evidenziando come la precarietà generata da questi contratti a termine sia dannosa sia per i lavoratori che per il sistema sanitario regionale.

Una scelta che crea disuguaglianze.

Già nell’ottobre 2024, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia aveva presentato un’interrogazione alla presidente della Regione, Alessandra Todde, e all’assessora al Lavoro, Desirè Manca, per contestare il ricorso alle assunzioni temporanee tramite Aspal e il loro impatto negativo sulla graduatoria Ares. “Già allora”, ha ricordato Cera, “era stato evidenziato il grave danno professionale arrecato a chi, avendo ottenuto l’idoneità al concorso pubblico, attende lo scorrimento delle graduatorie tuttora valide”.

A rendere ancora più insostenibile la situazione è la sentenza n°141 del 22 luglio 2024 della Corte Costituzionale, che ha stabilito come la Regione Sardegna, sostenendo interamente con risorse proprie il Servizio sanitario regionale, abbia piena autonomia decisionale nella programmazione del fabbisogno di personale. “Non ci sono vincoli normativi che impediscano di procedere con le assunzioni necessarie”, ha sottolineato Cera, chiedendo alla Giunta regionale di rivedere immediatamente la propria scelta.

Un appello per la stabilizzazione.

Il consigliere regionale ha concluso il suo intervento con un appello rivolto all’esecutivo: “Chiediamo di rivedere immediatamente questa scelta sbagliata e di rispettare le aspettative e i diritti degli operatori socio-sanitari, garantendo assunzioni stabili attraverso lo scorrimento della graduatoria Ares 2022. Solo così sarà possibile dare un futuro certo a questi lavoratori e migliorare l’efficienza del nostro sistema sanitario”.

La questione sollevata da Cera non riguarda solo i 176 OSS dell’Oristanese, ma tocca un tema più ampio: quello della precarietà nel settore sanitario, che rischia di compromettere non solo la qualità del lavoro, ma anche l’efficienza dei servizi offerti ai cittadini. La stabilizzazione degli OSS, attraverso lo scorrimento della graduatoria Ares, rappresenterebbe un passo importante verso un sistema sanitario più stabile, equo e capace di rispondere alle esigenze del territorio.

Cosa succederà ora?

La palla passa ora alla Giunta regionale, chiamata a decidere se continuare sulla strada dei cantieri lavoro temporanei o se dare finalmente una risposta concreta alle legittime richieste degli OSS. Quel che è certo è che, in un momento in cui il sistema sanitario ha più che mai bisogno di stabilità e professionalità, la precarietà non può essere la risposta.

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