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I “bimbi piuma” e le “infermiere-zie”: storie di piccoli miracoli a Monza.

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Nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’IRCCS San Gerardo di Monza si intrecciano storie di coraggio, amore e professionalità. Neonati fragili, soprannominati “bimbi piuma” per il loro peso spesso inferiore al mezzo chilo, lottano per la vita accanto a genitori determinati e a un personale sanitario che li accompagna con dedizione.

Il mondo dei prematuri: storie di forza e speranza.

Floriana Fiori racconta la nascita di Ruben, venuto al mondo a soli 7 mesi e mezzo di gravidanza. Il parto cesareo è stato necessario per complicazioni legate all’ipertensione e a esami critici. Dopo nove giorni attaccato a un respiratore e 23 giorni in terapia intensiva, il piccolo Ruben ha iniziato a riprendersi, grazie anche alla marsupio terapia, che permette un contatto pelle a pelle tra genitori e neonati, favorendo il loro sviluppo.

“Il calore umano è stato fondamentale”, spiega Floriana, sottolineando l’importanza del supporto psicologico e fisico ricevuto da medici, infermieri e volontari. La relazione con il personale è andata ben oltre il ricovero: “Le infermiere si fanno chiamare zie, e noi siamo diventati una grande famiglia”.

Irene, la “leoncina” di 580 grammi.

Erika Sboarina ha vissuto l’esperienza della nascita prematura della sua Irene, venuta al mondo a sole 26 settimane più 3 giorni. “Era così piccola, con la pelle finissima, attaccata a un groviglio di tubi. È stato uno choc”, ricorda. Nonostante le difficoltà iniziali, il primo contatto ha segnato l’inizio di un legame indissolubile: “Quando l’infermiera Giulia me l’ha messa in grembo, ho iniziato a raccontarle tutto: dalla bellezza del mondo al tiramisù della nonna”.

Oggi Irene ha 8 anni, e la sua storia è diventata simbolo di forza e resilienza. Erika, ispirata dalla sua esperienza, è ora volontaria di Intensivamente Insieme, supportando altre mamme che affrontano lo stesso difficile percorso.

Orion, il guerriero di 700 grammi.

La storia di Annalisa Del Carro e del suo Orion, nato a sole 24 settimane e 4 giorni, è un racconto di amore e sacrificio. Nato durante una vacanza in Italia, mentre la famiglia viveva a Londra, Orion pesava appena 700 grammi e lottava per sopravvivere. Dopo diversi interventi, oggi vive con una forma di disabilità che lo costringe su una sedia a rotelle.

“Mi spezza il cuore, ma Orion è un motore di passione e perseveranza”, racconta Annalisa, che ha scritto una lettera al figlio per celebrare la sua forza e il loro legame unico.

Un reparto speciale: oltre la cura medica.

Il reparto di terapia intensiva neonatale del San Gerardo di Monza non è solo un luogo di cura, ma una comunità dove nascono legami profondi. Il personale sanitario non si limita a offrire assistenza clinica, ma diventa un punto di riferimento emotivo per le famiglie.

La forza di queste storie risiede nella straordinaria capacità di trasformare la fragilità in opportunità di rinascita, dimostrando che, anche nei momenti più difficili, l’amore e il calore umano possono fare la differenza.

Queste storie di “bimbi piuma” ci ricordano che la vita è un miracolo, un viaggio fatto di fragilità e forza, dove ogni passo, anche il più piccolo, è una conquista. Un tributo alla professionalità di medici e infermieri e alla resilienza di chi, nonostante tutto, non smette mai di lottare.

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