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Gruppi WhatsApp di lavoro. Sicuro che ordini di servizio e cambi turno siano legali?

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L’avvento degli smartphone e delle app di messaggistica ha rivoluzionato il modo in cui comunichiamo, e il mondo del lavoro non è rimasto immune a questo cambiamento. WhatsApp, spesso concepito come strumento di svago, è diventato in molte aziende il mezzo principale per scambiarsi comunicazioni operative: cambi turno, ordini di servizio e aggiornamenti lavorativi avvengono ormai frequentemente tramite questa piattaforma.

Ma quanto sono legali queste pratiche? E quali sono i diritti dei lavoratori rispetto alla disconnessione?

WhatsApp e Lavoro: mancanza di regole specifiche.

Ad oggi, non esiste una normativa specifica che regoli l’uso di WhatsApp come strumento ufficiale per comunicazioni lavorative. Tuttavia, i lavoratori hanno il pieno diritto di spegnere o disconnettere il proprio smartphone al di fuori dell’orario lavorativo. Questo diritto è sancito dalla Costituzione Italiana, dalle normative europee e dai vari Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL).

In altre parole, la messaggistica istantanea non può vincolare un dipendente al lavoro al di fuori delle ore stabilite dal contratto, salvo specifiche clausole legate alla reperibilità (che devono essere compensate).

Il diritto al riposo e alla disconnessione.

Secondo la normativa europea, tra un turno di lavoro e l’altro devono trascorrere almeno 11 ore consecutive di riposo, un diritto essenziale per il recupero psicofisico. Durante queste ore, il dipendente non è obbligato a:

  • Rispondere a telefonate o messaggi;
  • Tenere attivo il proprio dispositivo personale;
  • Fornire all’azienda il proprio numero di telefono personale.

Per i lavoratori soggetti a reperibilità, l’azienda deve fornire un telefono aziendale dedicato.

Le regole della Comunicazione Aziendale su WhatsApp.

L’utilizzo di WhatsApp per scambiarsi informazioni operative deve rispettare alcune condizioni:

  • Non può essere imposto. Nessun lavoratore è obbligato a entrare o rimanere in gruppi WhatsApp non ufficiali.
  • Non può contenere dati riservati. Le informazioni aziendali sensibili devono transitare su canali ufficiali e protetti.
  • Non sostituisce i documenti ufficiali. Ordini di servizio, richiami e comunicazioni rilevanti devono seguire specifiche procedure legali.

Ordini di Servizio e Cambi Turno: le norme da rispettare.

L’ordine di servizio, per essere valido, deve seguire alcune regole precise:

  1. Deve essere scritto. Un messaggio WhatsApp non ha valore legale, mentre un documento ufficiale, firmato e datato, sì.
  2. Deve essere motivato. L’ordine deve riportare le ragioni per cui è stato emesso, a garanzia della trasparenza.
  3. Non può essere imposto all’ultimo minuto. Un ordine di servizio immediato configurerebbe un caso di reperibilità, che deve essere preventivamente concordata.
  4. Deve essere firmato. Il responsabile che emette l’ordine deve assumersi la responsabilità legale dell’atto.

Nel caso di cambi turno, le comunicazioni via WhatsApp non possono sostituire il consenso esplicito e documentato del dipendente.

Il Diritto alla Disconnessione in Italia.

Il cosiddetto “diritto alla disconnessione”, introdotto inizialmente per i lavoratori in smartworking, si sta diffondendo anche in altri ambiti lavorativi. Questo diritto garantisce l’irreperibilità del lavoratore al di fuori dell’orario stabilito, proteggendo il suo tempo libero e il suo riposo.

Anche se questo principio è più formalizzato per chi lavora da remoto, rappresenta un importante precedente che rafforza il diritto di ogni lavoratore a non essere disturbato fuori servizio.

Il rispetto della Legge.

L’uso di WhatsApp per ordini di servizio, cambi turno o altre comunicazioni lavorative può essere comodo, ma deve rispettare la legge e i diritti del lavoratore. Senza un consenso esplicito e regole chiare, queste pratiche rischiano di invadere la sfera personale e violare il diritto al riposo.

Consiglio per i lavoratori.

Informatevi sui vostri diritti previsti dal CCNL e, in caso di dubbi o abusi, rivolgetevi ai sindacati o a un consulente legale.

Consiglio per i datori di lavoro.

Strutturate la comunicazione aziendale su canali ufficiali, rispettando le norme e garantendo un equilibrio tra lavoro e vita privata per i dipendenti.

Con un dialogo trasparente e un rispetto reciproco, sarà possibile sfruttare al meglio le potenzialità di strumenti come WhatsApp senza compromettere il benessere lavorativo.

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