UIL Fpl. Aggressioni al personale sanitario a Foggia, emergenza che richiede azioni concrete.

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Le recenti aggressioni al personale sanitario a Foggia sono solo l’ultimo segnale di un fenomeno in allarmante crescita che richiede una risposta immediata e concreta. Non si tratta più di episodi isolati, ma di un’escalation preoccupante che mette in luce le gravi lacune del sistema sanitario pugliese e nazionale. Sul caso abbiamo ascoltato Gino Giorgione, segretario provinciale della UIL Fpl di Capitanata, e Paola Bruno, segretario generale UIL Fpl Puglia Bari Bat.

I dati parlano chiaro: il numero di segnalazioni di aggressioni è quasi triplicato nell’ultimo anno, passando da 40 a 115 casi. Questo drammatico incremento non può essere ignorato. Le aggressioni non sono solo episodi di violenza fisica o verbale: rappresentano una vera e propria emergenza sociale che mette a rischio la sicurezza di chi ogni giorno si impegna per garantire un diritto fondamentale, quello alla salute.

La carenza cronica di personale sanitario è una delle principali cause di questa situazione – chiarisce Giorgione. Medici e infermieri sono costretti a sopportare turni estenuanti, spesso senza il giusto supporto, e a gestire un numero di pazienti che supera di gran lunga le capacità operative. Questo non solo mette a rischio la salute degli operatori, ma incide negativamente sulla qualità del servizio offerto ai cittadini. I tempi di attesa si allungano, la qualità delle cure diminuisce, e a pagarne le conseguenze sono i pazienti, che spesso sfogano la loro frustrazione sul personale.

Non si può continuare a fare leva esclusivamente sul senso del dovere degli operatori sanitari. Il diritto alla cura dei cittadini deve andare di pari passo con il diritto dei lavoratori a operare in un ambiente sicuro.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha chiesto al prefetto di Foggia di convocare il comitato regionale per l’ordine e la sicurezza, ma questa misura, seppur importante, non può essere l’unica risposta. Le origini del problema sono ben più profonde e risiedono nelle storture del sistema sanitario, sia a livello regionale che nazionale.

Giorgione e Bruno sono chiari nelle loro parole: “Non è più il tempo delle dichiarazioni di solidarietà o delle visite di cortesia negli ospedali. Servono interventi forti e concreti. Chiediamo da anni un piano straordinario di assunzioni e il superamento del tetto di spesa del personale, bloccato da vent’anni. Solo così si potrà colmare il divario con le altre regioni e offrire finalmente un servizio sanitario adeguato alle necessità delle comunità locali.”

Il superamento del tetto di spesa per il personale è una delle richieste principali. Questo vincolo, fermo da due decenni, non risponde più alle esigenze del territorio e impedisce un adeguato rinnovo delle risorse umane. È necessario un piano straordinario di assunzioni per colmare il gap con altre regioni e migliorare la qualità dei servizi offerti.

Inoltre, “è fondamentale implementare misure di sicurezza negli ospedali e nei presidi sanitari, come l’installazione di sistemi di videosorveglianza, la presenza di personale di vigilanza e percorsi di formazione per la gestione dei conflitti. Solo garantendo condizioni di lavoro sicure si potrà invertire questa preoccupante tendenza”.

Le aggressioni al personale sanitario non possono più essere tollerate. È necessario un cambio di rotta immediato, con interventi strutturali che vadano oltre le dichiarazioni di intenti. La politica, a tutti i livelli, deve assumersi le proprie responsabilità e agire con determinazione per tutelare sia il diritto alla salute dei cittadini che la sicurezza di migliaia di lavoratori.

La tutela della salute passa anche dalla tutela di chi, ogni giorno, è in prima linea per garantire cure e assistenza. È tempo di mettere in campo azioni concrete e misure efficaci per fermare questa spirale di violenza e restituire dignità e sicurezza a Medici, Infermieri, OSS, Professioni Sanitarie e a tutti gli altri professionisti della salute vittime di violenza e di aggressioni sul lavoro.

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