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Fuga di medici e infermieri dal Lazio: oltre 2.300 professionisti emigrano all’estero.

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La crisi della sanità pubblica si aggrava nel Lazio, con un’emorragia di medici e infermieri che scelgono di lasciare l’Italia per cercare migliori condizioni lavorative all’estero. Secondo i dati più recenti, sono ben 2.330 i professionisti sanitari che hanno abbandonato la regione.

Dove vanno e perché?

Tra le mete più ambite ci sono i Paesi del Golfo, dove gli stipendi possono raggiungere cifre impressionanti, fino a 20.000 euro al mese, ben lontani dalle retribuzioni italiane.

“Qui i carichi di lavoro sono insostenibili, gli stipendi bassi, e le denunce legali sono all’ordine del giorno,” ha dichiarato Foad Aodi, presidente dell’Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia).

A queste difficoltà si aggiunge la mancanza di progressione di carriera e il sovraccarico amministrativo, che rendono il sistema italiano sempre meno attrattivo per i professionisti della salute.

Le cause della fuga.

  1. Stipendi bassi:
    • Un medico specialista in Italia guadagna mediamente 3.000-4.000 euro al mese, molto meno rispetto ai colleghi esteri. Gli infermieri, invece, si fermano a 1.800-2.000 euro al mese.
  2. Carichi di lavoro insostenibili:
    • Turni lunghi, reparti sovraffollati e personale ridotto rendono il lavoro estremamente stressante.
  3. Crescente rischio legale:
    • In Italia, le denunce legali contro medici e infermieri sono sempre più frequenti, alimentando un clima di tensione.
  4. Opportunità migliori all’estero:
    • Paesi come Germania, Regno Unito, Svizzera e le nazioni del Golfo offrono stipendi più alti, migliori condizioni lavorative e incentivi per attrarre personale sanitario qualificato.

Le conseguenze sul sistema sanitario del Lazio.

Questa fuga di talenti sta causando gravi problemi nel garantire i servizi essenziali:

  • Carenza di personale: reparti sempre più sguarniti e difficoltà a coprire i turni.
  • Aumento delle liste d’attesa: i cittadini devono affrontare tempi più lunghi per visite ed esami.
  • Sovraccarico per i professionisti rimasti: chi rimane deve sopportare un peso lavorativo maggiore, con il rischio di burnout.

Le richieste degli operatori sanitari.

Per fermare questa emorragia, medici e infermieri chiedono:

  1. Aumenti retributivi per adeguarsi agli standard europei.
  2. Riduzione dei carichi di lavoro, assumendo nuovo personale.
  3. Tutela legale, per ridurre il rischio di denunce pretestuose.
  4. Incentivi per rimanere in Italia, come premi per il merito e finanziamenti per la formazione continua.

Il futuro della sanità nel Lazio.

Se questa tendenza non verrà invertita, il sistema sanitario del Lazio rischia di non essere più in grado di rispondere alle esigenze della popolazione. Serve un intervento immediato delle istituzioni per garantire dignità e prospettive ai professionisti sanitari, che rappresentano il pilastro della salute pubblica.

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