Ven. Ago 2nd, 2024

Gentile Direttore, 

desidero rivolgere l’attenzione dei lettori di AssoCareNews.it su un argomento di rilevanza per la nostra categoria professionale: le indennità percepite dai nostri rappresentanti all’interno della Federazione Nazionale degli Ordini TSRM PSTRP.

Analizzando i dati dell’Area Trasparenza relativi al 2021-2023 (disponibili al seguente link), emerge chiaramente che si sta confondendo il mezzo con il fine. 

È importante sottolineare che le cifre riportate nella tabella rappresentano, nella maggior parte dei casi, un’ulteriore remunerazione oltre allo stipendio regolare. Di conseguenza, il tempo dedicato dai consiglieri alle loro funzioni rappresentative è residuale rispetto a quello dedicato alla professione di riferimento. Un altro aspetto preoccupante è che l’ammontare di tali indennità non è regolamentato da alcuna norma, a differenza di quanto avviene ad esempio per gli enti locali. 

La Legge Lorenzin n.3/2018, nell’articolo 8, comma 13, Capo III, stabilisce che “Il Consiglio nazionale, su proposta del Comitato centrale, stabilisce il contributo annuo che ciascun Ordine deve versare in rapporto al numero dei propri iscritti per le spese di funzionamento della Federazione”. Da ciò si evince che le indennità economiche per i rappresentanti dovrebbero essere considerate come un rimborso per il tempo dedicato al funzionamento della Federazione, con il limite dell’economicità che ogni pubblica amministrazione, compresi gli ordini professionali, deve perseguire (art. 1, Legge 241/90): “L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità”. 

Se consideriamo i consiglieri come dirigenti privi dell’obbligo di conseguire risultati tangibili per le iniziative che riguardano la nostra professione, è forse giunto il momento di una riflessione diffusa che coinvolga i presidenti degli ordini e raggiunga tutti gli iscritti. Gli iscritti, ovvero coloro che sono obbligati per legge a pagare il contributo annuale, devono essere consapevoli che un’inclinazione culturale in cui la rappresentanza della professione non sia più un onore, ma anche un’opportunità economica, porterà ad un aumento delle spese necessarie per il funzionamento del sistema. 

Ciò comporta il rischio (o addirittura la certezza) che le tasse di iscrizione aumenteranno invece di diminuire. 

Dott. Antonio Alemanno, Tecnico Sanitario Radiologia Medica (TSRM)

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