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Fine vita. Come la pensano gli Infermieri, il commento del presidente dell’OPI Firenze-Pistoia.

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David Nucci, presidente dell’Ordine di Firenze e Pistoia: “una svolta epocale, a livello umano e sanitario”.

L’approvazione della legge sul fine vita da parte del Consiglio Regionale della Toscana rappresenta un passo storico sia per il settore sanitario che per i diritti dei pazienti. Ad esprimere soddisfazione per il provvedimento è David Nucci, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi) Firenze-Pistoia, che ha definito la decisione “una svolta epocale”.

La normativa, frutto di una legge di iniziativa popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni, segna un primato nazionale per la Toscana. «Fino a oggi – spiega Nucci – il testo era stato presentato in diverse Regioni senza mai ottenere un’approvazione. L’adozione di questa legge consente finalmente di garantire maggiore uniformità nelle prassi da seguire all’interno delle aziende sanitarie regionali, assicurando più coerenza nelle decisioni e una tutela concreta dei diritti dei pazienti».

Un passo avanti per i pazienti e le famiglie.

Oltre a garantire un quadro normativo più chiaro per gli operatori sanitari, la legge sul fine vita tutela anche le famiglie dei pazienti, spesso chiamate a prendere decisioni estremamente difficili. «Il ruolo delle famiglie in queste situazioni è centrale – continua Nucci – e troppo spesso si trovano a dover affrontare il dolore e l’incertezza senza una guida chiara. Grazie a questa legge, sarà possibile offrire maggiore supporto e dignità nelle cure».

La normativa sancisce un principio fondamentale: il diritto all’autodeterminazione del paziente, fornendo al contempo un quadro operativo certo per i professionisti sanitari che saranno chiamati a gestire queste delicate situazioni.

Un modello per le altre Regioni.

L’auspicio dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche è che questa legge possa diventare un punto di riferimento per altre Regioni italiane. «Garantire la dignità nelle cure e nel fine vita rientra pienamente nell’etica del nostro lavoro – conclude Nucci –. Ci auguriamo che l’esempio toscano possa essere presto seguito da altre realtà regionali, per una sanità sempre più equa e rispettosa dei diritti dei pazienti».

L’approvazione della legge sul fine vita in Toscana si inserisce in un dibattito nazionale sempre più acceso, dove il bisogno di regolamentare con chiarezza queste situazioni diventa ogni giorno più evidente. La decisione del Consiglio Regionale toscano potrebbe rappresentare il primo passo verso una maggiore consapevolezza e responsabilità su un tema di forte impatto sociale e sanitario.

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