Finanziaria 2025: Costantino (Aris) apprezza la Flat Tax per i sanitari, ma avverte sulle disparità tra pubblico e privato.
La recente proposta di inserire nella Legge di Bilancio 2025 una flat tax al 15% per le indennità di specificità medica e, presumibilmente, anche per il personale infermieristico ha suscitato reazioni positive nel mondo sanitario. La misura, che ridurrebbe significativamente la tassazione rispetto all’attuale 43%, punta ad aumentare gli stipendi netti degli operatori sanitari senza pesare sui bilanci delle aziende sanitarie. Tuttavia, sorgono preoccupazioni riguardo la possibile disparità di trattamento tra il personale sanitario del settore pubblico e quello delle strutture private accreditate.
Secondo Giovanni Costantino, capo delegazione dell’Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari), l’iniziativa è «giusta e utile», poiché andrebbe a sostenere concretamente il personale sanitario, già gravato da turni intensi e responsabilità crescenti. Tuttavia, Costantino avverte: «Escludere dalla flat tax il personale delle strutture accreditate, che collaborano strettamente con il sistema sanitario nazionale, costituirebbe una vera e propria discriminazione, assolutamente da evitare».
Precedenti Preoccupazioni sulle Prestazioni Aggiuntive
Costantino ricorda che una problematica simile si era già presentata in passato, in merito alla detassazione delle prestazioni aggiuntive introdotta dal Decreto Liste d’attesa. Anche in quel caso, il personale delle strutture sanitarie private accreditate era stato inizialmente escluso dai benefici fiscali, portando l’Aris a presentare un quesito formale all’Agenzia delle Entrate, evidenziando l’irragionevolezza di tale esclusione.
Flat Tax e Attrattività delle Strutture Private
Costantino conclude sottolineando l’importanza di garantire parità di trattamento tra pubblico e privato: «Se la flat tax venisse applicata solo al pubblico impiego, si rischierebbe di compromettere la capacità delle strutture private di attrarre personale qualificato, creando uno squilibrio nel mercato del lavoro sanitario. Un’azione di pressing istituzionale sarà necessaria per evitare tali conseguenze, e per assicurare che il provvedimento sia esteso a tutto il personale sanitario, indipendentemente dal settore in cui opera».
In sintesi, la flat tax al 15% potrebbe essere una grande opportunità per migliorare le condizioni economiche del personale sanitario, ma sarà cruciale vigilare affinché venga applicata in modo equo, sia per il comparto pubblico che per quello privato accreditato, evitando così discriminazioni dannose per il sistema sanitario nel suo complesso.
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