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FIALS. Rizzoli Bologna: primo ospedale in Italia a ottenere indennità contro le aggressioni.

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Alfredo Sepe (FIALS) e Direzione siglano accordo storico per la sicurezza del personale sanitario: ben 57.000 euro.

Un accordo senza precedenti è stato raggiunto tra il sindacato FIALS e la direzione dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. La struttura diventa così la prima in Italia a garantire ai propri lavoratori un’indennità contro le aggressioni, un’iniziativa volta a tutelare la sicurezza del personale sanitario.

L’accordo: un fondo per la gestione del rischio

L’intesa, siglata dopo mesi di dialoghi e uno stato di agitazione proclamato dal sindacato lo scorso settembre, prevede lo stanziamento di 57.000 euro dai fondi contrattuali. Tali risorse saranno destinate a un progetto mirato alla gestione del rischio nel rapporto con l’utenza, in risposta al crescente numero di episodi di aggressioni ai danni del personale sanitario registrati nel territorio metropolitano bolognese.

Il risultato è stato raggiunto dopo un confronto in prefettura e una crescente attenzione mediatica e istituzionale sulla sicurezza degli operatori sanitari, sempre più esposti a situazioni di rischio.

Le dichiarazioni di Giovanni Corvino, segretario aziendale FIALS.

A margine dell’accordo, il segretario aziendale Rizzoli FIALS, Giovanni Corvino, ha sottolineato l’importanza del traguardo:

“Siamo molto soddisfatti dell’intesa raggiunta. Si tratta di un primo passo concreto all’interno di un contesto più ampio. La sicurezza del personale sanitario deve essere garantita attraverso una pluralità di azioni e interventi. Le aziende sanitarie devono fare la loro parte per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, come previsto anche dal D.lgs. 81/08.”

Corvino ha inoltre ribadito che l’accordo rappresenta solo l’inizio di un percorso volto a rendere più sicuro l’ambiente di lavoro per gli operatori sanitari.

Un modello da seguire per il resto d’Italia.

L’accordo siglato al Rizzoli potrebbe costituire un modello replicabile in altre aziende sanitarie italiane, in un momento in cui le aggressioni al personale medico e infermieristico sono un fenomeno purtroppo in crescita. Il passo compiuto dal Rizzoli dimostra che è possibile agire concretamente per proteggere chi, quotidianamente, si dedica alla cura e all’assistenza della comunità.

Un risultato che segna un importante precedente e lancia un messaggio chiaro: la sicurezza dei lavoratori è una priorità che richiede risorse, impegno e una visione a lungo termine.

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