FIALS Imola. Carenza personale infermieristico ADI: rischio qualità servizio.
Nelle ultime settimane, la FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) di Imola e dell’Emilia Romagna ha sollevato un allarme riguardante la situazione critica del personale infermieristico impegnato nei servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Le problematiche riportate evidenziano condizioni lavorative insostenibili per gli operatori sanitari, che affrontano carichi di lavoro eccessivi, turni prolungati e mancanza di riposi regolari. Questa situazione, se non risolta rapidamente, potrebbe compromettere la qualità delle cure fornite ai cittadini.
Le criticità segnalate: personale sotto stress e carichi di lavoro insostenibili
La grave carenza di personale infermieristico nell’ADI è uno dei principali problemi evidenziati dalla FIALS. Gli operatori sono costretti a far fronte a turni massacranti, continui salti di riposo e a un crescente accumulo di straordinario. Queste condizioni generano stress psico-fisico tra gli infermieri, peggiorando non solo la qualità del lavoro, ma anche l’efficienza del servizio di assistenza domiciliare, fondamentale per le fasce più fragili della popolazione.
La programmazione dei turni, gestita attraverso il sistema “ARIANNA”, sembra non tener conto della reale capacità del personale in organico, estendendo le ore di lavoro giornaliere in maniera eccessiva. Questo sovraccarico non solo espone gli operatori a rischi di burnout, ma influisce negativamente anche sulla qualità delle prestazioni sanitarie.
La rimozione del personale e l’aggravio delle mansioni
Oltre alla mancanza di sostituzioni adeguate, diversi infermieri sono stati recentemente rimossi dai servizi ADI, senza essere rimpiazzati. Il personale addetto all’Assistenza Passiva, che si occupa della preparazione del materiale per chi opera attivamente sul campo, è stato ridotto, costringendo gli infermieri rimanenti a gestire sia le fasi preparatorie che quelle attive dell’assistenza domiciliare.
Questa situazione ha portato a un aggravio delle responsabilità per il personale, già ridotto al minimo, aumentando lo stress e rendendo difficile fornire un’assistenza adeguata ai pazienti domiciliari.
Mancato confronto con la Direzione
Nonostante le ripetute segnalazioni, la Direzione sembra non aver preso provvedimenti concreti per risolvere queste criticità. La FIALS, capitanata dal segretario azienda Stefano De Pandis, e dal segretario regionale Alfredo Sepe, ha espresso preoccupazione per la mancanza di dialogo e di interventi correttivi da parte dei vertici, sottolineando che il continuo silenzio della Direzione sta aggravando la situazione. Il personale sanitario, di fatto, si ritrova a dover sopperire a carenze organizzative e di risorse, mettendo a rischio sia la propria salute sia quella dei pazienti.
Il sovraffollamento del pronto soccorso e la pressione sulle risorse umane
La situazione di sofferenza del personale infermieristico non si limita solo ai servizi domiciliari. Anche i Pronto Soccorso risentono delle carenze organizzative, con sovraffollamenti continui e personale costretto a lavorare in condizioni precarie, spesso senza disporre delle risorse adeguate, come biancheria o attrezzature, per garantire cure dignitose ai pazienti.
Il Centro Assistenza Urgenze (CAU), pensato per alleggerire il carico di lavoro dei Pronto Soccorso, non ha finora prodotto risultati tangibili, lasciando irrisolte le problematiche legate al sovraccarico del personale.
Conclusione: un intervento urgente è necessario
La FIALS ha richiesto un intervento urgente da parte della Direzione per affrontare queste gravi criticità. Se non ci saranno risposte tempestive, il sindacato si riserva di ricorrere a vie legali per tutelare i propri iscritti.
La situazione attuale non è più sostenibile e, se non si interviene rapidamente, potrebbe portare a un ulteriore peggioramento della qualità dei servizi sanitari, a danno della cittadinanza e degli stessi operatori.
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