Toppetti (Direttore Generale ETS Emergenza Sorrisi): «Le immagini dei bambini dell’ospedale di Kiev, colpiti dai missili russi, ci feriscono al cuore ed interrogano la coscienza collettiva su una umanità che pare arrivata al non senso dell’essere».
«Insieme al nostro staff e ai nostri volontari medici e infermieri, esprimiamo la nostra vicinanza ai genitori e ai nonni dei bambini e delle bambine feriti e morti in Ucraina, a causa del recente attacco missilistico sull’Ospedale Pediatrico Okhmatdyt a Kiev.
Come persone, come medici e come operatori umanitari, speriamo con tutto il cuore che ogni guerra possa fermarsi e che i bambini siano protetti ora e sempre.
Al pianto su piccoli corpi innocenti nessuno dovrebbe mai assistere».
Così dichiara il Dott. Fabio Abenavoli, Presidente e fondatore dell’Associazione Emergenza Sorrisi.
Il bilancio delle aggressioni contro l’assistenza sanitaria in questi 15 mesi di guerra è di 101 vittime tra medici e infermieri, decine di migliaia di feriti e la distruzione di forniture mediche, strutture e trasporti, comprese le ambulanze. L’offensiva contro l’assistenza sanitaria viola il diritto internazionale umanitario perché priva le persone delle cure che devono essere garantite anche in guerra e crea conseguenze ad ampio raggio e a lungo termine.
In Ucraina, dall’inizio del conflitto sono morti 528 minori e altri 1230 sono rimasti feriti.
Dal lontano 2007 Emergenza Sorrisi vive per per tutelare la salute dei bambini, per curarli, per vederli di nuovo giocare e soprattutto sorridere.
«Le strutture sanitarie pediatriche sono luoghi sacri a cui guardare e a cui avvicinarsi con il massimo rispetto di chi vi è ospitato e di chi vi presta assistenza sanitaria. La vita di ogni bambino è un bene prezioso, che non può essere messo in discussione per nessuna ragione al mondo.
I bambini sono il futuro del nostro pianeta, sono il più prezioso tesoro che ci viene affidato e che ognuno di noi ha l’obbligo di custodire», conclude l’Avv. Francesca Toppetti, Direttore Generale di ETS Emergenza Sorrisi.