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Essere Infermieri  in una Sanità che non coglie le occasioni.

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Ormai ci siamo abituati: la Politica, come di consueto, privilegia il dialogo con i medici, soprattutto con i medici di famiglia, trascurando la figura infermieristica. Questa figura, che assiste il paziente 24 ore su 24, è centrale nel sistema sanitario. Se il medico cura, l’infermiere si prende cura del paziente, in ruoli diversi ma di pari importanza. È paradossale che ancora non venga riconosciuta l’importanza degli infermieri nel sistema sanitario nazionale. La carenza di iscrizioni nella professione è principalmente dovuta a un lavoro usurante, malpagato e privo di gratificazioni professionali.

I Politici spesso ignorano la realtà sanitaria, forse perché si curano altrove. In qualsiasi ospedale italiano, le difficoltà degli operatori sono evidenti. La gente ha bisogno di fatti concreti e di managerialità certificata dai risultati, non da titoli. La salute dei cittadini e degli operatori sanitari deve essere tutelata ovunque, come previsto dall’articolo 32 della Costituzione Italiana, senza differenze regionali o sociali.

È recente la notizia che il Presidente della XII Commissione di Montecitorio, On.le Ugo Cappellacci, ha avviato un’indagine sugli operatori sanitari. Vorrei porre un mio pensiero: Caro Onorevole, forse è già tardi. Ha già tanto materiale a disposizione, basta consultare i numerosi articoli sui giornali sanitari online per iniziare a proporre alla Commissione e al Governo i seguenti punti: 1) l’uscita dal Comparto, per dare autonomia contrattuale alle professioni sanitarie, in linea con l’Art. 2229 c.c.; 2) obbligare tutte le Aziende Sanitarie e Ospedaliere a dotarsi di un Ufficio Infermieristico guidato da un dirigente delle professioni infermieristiche, non un medico, per tutelare tutte le professioni sanitarie non mediche; 3) riconoscere la professione infermieristica come lavoro usurante. L’attesa deve essere brevissima, affinché Governo e Parlamento legiferino al più presto per avviare un nuovo percorso funzionale delle Professioni Sanitarie.

Nella nostra Categoria esistono divergenze che portano a una mancanza di coesione umana e professionale. Gli ultimi eventi lo dimostrano chiaramente: la creazione della nuova figura dell’assistente infermiere ha scatenato reazioni anche tra gli OSS, che hanno chiesto di rivedere questa decisione. In altre Nazioni, la figura infermieristica è molto apprezzata, mentre da noi è spesso declassata, emarginata e demansionata. Nonostante disfunzioni e inefficienze, dedichiamo la nostra vita agli altri.

Non si può più vivere alla giornata, in modo individuale o sotto l’ala della propria parrocchia. Prima o poi, la situazione precipiterà, creando problemi spiacevoli. Evitiamo divisioni e viviamo la realtà quotidiana, valorizzando la nostra professione, sempre più sollecitata e messa alla prova. La Sanità non può continuare a raccogliere illusioni anziché opportunità. È possibile che ancora non si capisca che la figura infermieristica in Italia è in declino? L’infermiere non deve fare il medico, ma ognuno deve operare nel proprio ambito, favorendo il dialogo.

Dott. Emilio Cariati, Infermiere

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