Dl anti-violenze, Saccomanno-Onesti (AISI): «Passo fondamentale nella lotta all’escalation di aggressioni contro i professionisti sanitari».
C’è sicuramente un contesto culturale non favorevole, con un pericoloso clima avvelenato e un graduale deteriorarsi della fiducia professionista sanitario-cittadino, in cui ogni forma di autorità è messa pericolosamente in discussione. Dopo questo decreto legge è quindi necessario costruire un percorso di sensibilizzazione dei cittadini rispetto al corretto utilizzo delle strutture e dei servizi del Servizio sanitario nazionale.
ROMA 1 OTT 2024 – Il Direttivo di Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, attraverso la voce del suo Presidente, Dott.ssa Karin Saccomanno, e del suo Direttore Generale. Giovanni Onesti, esprime profonda soddisfazione e approvazione per il recente decreto legislativo anti violenze promulgato dal Governo.
«Questo provvedimento rappresenta un passo fondamentale nella lotta all’escalation di aggressioni contro i professionisti sanitari, un drammatico fenomeno che ha suscitato grande preoccupazione e indignazione nel nostro settore, con numeri allarmanti mai registrati nell’ultimo decennio, e una brutalità, nel modus operandi delle violenze, che ci lascia davvero attoniti ad ogni nuovo fatto di cronaca».
La Saccomanno e Onesti sottolineano l’importanza delle nuove norme previste dal decreto, tra cui l’arresto in flagranza di reato per gli autori di aggressioni, l’uso della video sorveglianza per garantire arresti entro 48 ore dagli episodi di violenza, e l’implementazione della severità delle pene.
Come noto, l’arresto in fragranza differita dà la possibilità al personale di pubblica sicurezza di poter arrestare entro le 48 ore il soggetto che ha procurato violenza, e quindi di assicurarlo alla giustizia. L’istituto dell’arresto in flagranza differita, già adottato in contesti quali le manifestazioni sportive o i reati inerenti alla violenza domestica, permette infatti di estendere la flagranza sino alle 48 ore dopo il fatto, ove sia disponibile adeguata documentazione derivante, ad esempio, da dispositivi di video sorveglianza.
«Crediamo che il Governo, continuano i vertici di Aisi, debba dare delle precise indicazioni alle aziende sanitarie e alle Regioni, perché adottino sistemi di video sorveglianza, utilizzando eventualmente anche i fondi del Pnrr, per poter consentire a questa norma di diventare realmente efficace.
Queste misure, secondo noi di Aisi, sono essenziali per inviare un messaggio chiaro e forte: la violenza contro i sanitari non sarà tollerata e sarà punita con la massima severità.
La sicurezza dei nostri professionisti sanitari è una priorità assoluta. Il decreto anti violenze rappresenta un segnale importante e una dimostrazione concreta che il Governo sta prendendo finalmente sul serio questa emergenza.
Noi di Aisi siamo convinti che queste misure contribuiranno significativamente a proteggere i nostri professionisti sanitari e a garantire un ambiente di lavoro più sicuro per tutti.
L’uso della video sorveglianza e l’estensione dei tempi per gli arresti sono innovazioni cruciali che permetteranno di perseguire più efficacemente gli aggressori. L’implementazione di pene più severe, inoltre, è un deterrente necessario per prevenire futuri episodi di violenza.
Invitiamo tutti i professionisti sanitari e le organizzazioni del settore a unirsi nel sostenere queste misure e a rimanere vigili nella lotta contro la violenza.
C’è sicuramente un contesto culturale non favorevole, con un pericoloso clima avvelenato e un graduale deteriorarsi della fiducia professionista sanitario-cittadino, in cui ogni forma di autorità è messa pericolosamente in discussione. Dopo questo decreto legge è quindi necessario costruire un percorso di sensibilizzazione dei cittadini rispetto al corretto utilizzo delle strutture e dei servizi del Servizio sanitario nazionale», concludono Saccomanno e Onesti.
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