Dirigenza Infermieristica e Professioni Sanitarie: un’occasione sfumata per il Sud Italia.

Il contesto: il ruolo cruciale dei Professionisti Sanitari non Medici.

Nel panorama sanitario italiano, la dirigenza infermieristica e quella delle professioni sanitarie rivestono un ruolo centrale nella gestione dell’assistenza e della qualità dei servizi erogati. Tuttavia, nel Meridione, queste figure sono ancora fortemente marginalizzate, spesso bloccate da meccanismi politici e spartizioni di potere che impediscono la reale crescita professionale dei candidati più qualificati. Le ASL e gli ospedali del Sud Italia affidano spesso gli incarichi dirigenziali in staff ad esponenti legati a sindacati, università o ordini professionali, lasciando poco spazio ai professionisti che, pur altamente formati, restano intrappolati in un sistema di assegnazioni che premia le conoscenze più che il merito.

I problemi attuali: talenti bloccati e Concorsi che non arrivano.

In Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Sicilia, molti infermieri con laurea magistrale e altri professionisti sanitari restano in attesa di concorsi per posizioni dirigenziali che non vengono mai banditi. La mancanza di trasparenza e l’assenza di concorsi pubblici regolari fanno sì che numerosi talenti scelgano di emigrare verso il Nord Italia, dove le competenze vengono riconosciute e le opportunità di carriera non dipendono dalle affiliazioni politiche. Il Nord, infatti, vanta un sistema di reclutamento più meritocratico, che non solo valorizza il merito, ma rafforza le strutture sanitarie locali con personale qualificato, spesso proveniente proprio dal Sud.

Le conseguenze sul Sistema Sanitario Meridionale.

Questo stato di cose non solo penalizza i singoli professionisti, ma impoverisce anche il sistema sanitario del Sud, già afflitto da problemi economici e assistenziali. La crisi sanitaria meridionale potrebbe essere alleviata investendo in una gestione dirigenziale più moderna e competente, capace di valorizzare i professionisti che, sebbene fuori dai giochi di potere, potrebbero apportare significativi miglioramenti organizzativi e assistenziali. Purtroppo, la volontà politica sembra mancare, e la sanità del Sud continua a soffrire di una carenza cronica di innovazione e di figure qualificate in ruoli di rilievo.

Quando cambierà lo scenario?

La domanda che molti infermieri e professionisti sanitari si pongono è: quando la politica deciderà di cambiare rotta? Quando verranno finalmente messi in atto concorsi equi e regolari, che consentano ai migliori candidati di emergere e apportare il proprio contributo? La risposta sembra lontana, ma un’apertura della politica verso un sistema sanitario più meritocratico potrebbe essere la chiave per risollevare la sanità del Meridione.

Una sanità del Sud che valorizzi veramente i suoi professionisti?

L’attesa di cambiamenti nel sistema di reclutamento del personale dirigenziale del Sud Italia rappresenta una sfida cruciale per il futuro del sistema sanitario. Se le istituzioni meridionali decidessero di dare spazio ai talenti, indipendentemente dalle affiliazioni politiche, la sanità del Sud potrebbe finalmente uscire dalla crisi attuale. La politica deve ora scegliere se continuare a perpetuare logiche spartitorie o se promuovere una vera meritocrazia, in grado di offrire ai cittadini un sistema sanitario efficiente e accessibile.

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