Decreto Flussi: occasione mancata per affrontare la crisi del Personale OSS.
La carenza di personale sanitario e socio-sanitario continua a rappresentare una sfida critica per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). In questo contesto, il Decreto Legge 145/2024 (Decreto Flussi), concepito per favorire l’ingresso di lavoratori stranieri con qualifiche sanitarie e socio-sanitarie, suscita forti perplessità tra gli operatori del settore.
La Federazione Migep – Stati Generali e il Sindacato SHC OSS hanno espresso il loro dissenso attraverso una lettera indirizzata al Ministro della Salute e alla Conferenza delle Regioni.
Il cuore del problema: risorse umane inutilizzate.
Secondo le associazioni, il Decreto non affronta il problema fondamentale: l’inefficiente utilizzo delle risorse umane già disponibili in Italia. Circa l’8% degli OSS (Operatori Socio Sanitari) è attualmente disoccupato, spesso a causa del blocco o del limitato utilizzo delle graduatorie concorsuali. Una situazione che alimenta la frustrazione tra i professionisti qualificati e che, secondo i firmatari, rappresenta una cattiva gestione di risorse già formate e disponibili.
“Il Decreto non risolve le inefficienze strutturali del sistema. Si rischia di abbassare gli standard qualitativi del SSN, delegittimando i professionisti italiani e ignorando le loro difficoltà”, afferma la lettera.
Le criticità del Decreto Flussi.
Uno dei punti più controversi è la decisione di prolungare fino al 2027 l’impiego di lavoratori stranieri con qualifiche conseguite all’estero, senza che queste siano sottoposte a un’adeguata verifica sull’equipollenza. Secondo Migep e SHC OSS, ciò potrebbe compromettere la qualità del servizio offerto ai cittadini, con il rischio di:
- Riduzione del controllo sui titoli e sulla formazione dei lavoratori stranieri, bypassando le garanzie deontologiche.
- Abbassamento degli standard qualitativi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie.
- Penalizzazione dei professionisti italiani, già sottoposti a concorsi e selezioni rigorose, ma ancora esclusi da opportunità di lavoro.
Un sistema sanitario in bilico.
Attualmente, si stima una carenza di circa 80.000 OSS nel Sistema Sanitario Nazionale. Tuttavia, il Decreto Flussi non offre soluzioni strutturali per colmare questo gap, né investimenti per valorizzare e stabilizzare la professione OSS.
Il rischio principale, sottolineano le associazioni, è che si sacrifichino trasparenza e qualità in favore di misure temporanee, utili soprattutto alle strutture private e territoriali. “Il Decreto non rappresenta una strategia a lungo termine per rilanciare il SSN,” affermano i sindacati.
Le richieste delle associazioni.
Migep e SHC OSS propongono un approccio più sistematico e mirato, che includa:
- Maggior valorizzazione delle risorse nazionali, attraverso il pieno utilizzo delle graduatorie e l’assunzione di OSS qualificati.
- Stabilizzazione del personale attraverso piani triennali concreti.
- Investimenti nella formazione e nella professione OSS, garantendo standard di cura elevati e sostenibili.
- Programmazioni strategiche per ridurre la precarietà e dare stabilità al SSN.
Opportunità mancata.
Il Decreto Flussi rappresenta un’opportunità mancata per affrontare in modo organico la crisi del personale sanitario e socio-sanitario. Senza interventi strutturali e un maggiore riconoscimento delle risorse nazionali, il rischio è quello di aggravare ulteriormente le fragilità del SSN, lasciando irrisolti i problemi che penalizzano sia i professionisti che i cittadini.
La sfida ora è quella di trovare soluzioni che garantiscano un’assistenza di qualità, valorizzando i lavoratori italiani e rafforzando il sistema sanitario nel suo complesso.
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