Cosa succede in Asl Foggia? UIL, Cera e De Leonardis a testa bassa contro il DG Antonio Nigri.
Il caso che coinvolge l’ASL Foggia sta suscitando preoccupazioni e polemiche tra i sindacati, i politici e la dirigenza sanitaria. La UIL FPL, rappresentata dal segretario Luigi Giorgione, ha denunciato gravi disorganizzazioni all’interno dell’azienda sanitaria locale, criticando la gestione del personale, la mancanza di trasparenza e il trattamento riservato ai lavoratori. Le principali accuse includono trasferimenti arbitrari, ritardi nei pagamenti (alcuni arretrati risalenti al 2021), e un trattamento disparitario, come nel caso del lavoro agile, riservato a pochi privilegiati. A queste criticità si aggiungono strutture in sovraffollamento e un’organizzazione al collasso, con un impatto diretto sulla qualità dei servizi sanitari offerti alla popolazione.
Napoleone Cera, consigliere regionale di Forza Italia, ha evidenziato che la situazione rappresenta l’ennesima prova di una gestione sanitaria inadeguata, con l’aggravante di un’assenza di dialogo con le rappresentanze sindacali. Cera ha denunciato una mancanza di trasparenza e la decisione di trasferire la Centrale Operativa 118 senza il dovuto confronto, ritenendo inaccettabile che simili scelte vengano prese senza ascoltare né i lavoratori né i cittadini.
Anche Giannicola De Leonardis di Fratelli d’Italia ha criticato la gestione dell’ASL Foggia, attribuendo le difficoltà alla incapacità manageriale del direttore generale Antonio Nigri, accusato di non riuscire a risolvere i problemi strutturali e organizzativi. De Leonardis ha anche sottolineato che il personale sanitario è stato trascurato, con conflitti interni e rischi di contenziosi legali.
Da parte sua, il direttore generale dell’ASL Foggia, Antonio Nigri, ha risposto alle accuse in una relazione durante l’audizione in Commissione Sanità. Ha spiegato che le mobilità interne sono state effettuate per evitare interruzioni dei servizi e che alcuni dei trasferimenti e delle decisioni riguardano l’adeguamento delle procedure interne. Inoltre, ha confermato che i ritardi nei pagamenti, inclusi quelli relativi alla pronta disponibilità, sono in fase di verifica e risoluzione. Per quanto riguarda il lavoro agile, ha chiarito che viene autorizzato solo in base a specifiche condizioni e con il dovuto accordo individuale.
Tuttavia, le preoccupazioni espresse dalle sigle sindacali e dai politici locali indicano un clima di crescente tensione, con un forte invito a rivedere la gestione e le scelte strategiche, al fine di garantire una sanità più efficiente e rispettosa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.
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