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Contratto Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie. Nursind assai deluso: “solo briciole”.

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Il tavolo delle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale del Comparto Sanità si è riunito nuovamente il 26 settembre, ma le risposte attese dai sindacati, in particolare dal NurSind, non sembrano essere soddisfacenti. Durante l’incontro con l’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), il segretario nazionale Andrea Bottega ha evidenziato diverse problematiche, soprattutto legate alla parte economica del contratto, definendola insufficiente per affrontare le sfide attuali del personale infermieristico.

Un restyling giuridico, ma ombre sulla mobilità interna.

Sul piano delle relazioni sindacali, NurSind ha spinto per una maggiore equità e trasparenza nella definizione della mobilità interna, chiedendo che vengano stabiliti criteri più chiari e precisi. Questo, sostiene Bottega, garantirà una migliore gestione delle risorse umane all’interno delle strutture sanitarie. “Abbiamo chiesto che vengano definiti criteri per evitare discrezionalità e favoritismi, e per promuovere maggiore equità tra il personale”, ha dichiarato il segretario.

Tra le proposte avanzate, è stato richiesto anche di rivedere i tempi di consegna, introducendo la formulazione “almeno ulteriori 7 minuti” rispetto alla dicitura attuale, considerata poco chiara e potenzialmente penalizzante per gli infermieri.

Progressione verticale e valorizzazione dei professionisti sanitari.

Un altro punto centrale del dibattito è stata la progressione verticale per i professionisti sanitari, richiesta da NurSind per consentire a infermieri e altri operatori sanitari di accedere a ruoli di Elevata Qualificazione anche in deroga ai requisiti di studio, come avviene per altre categorie professionali. “Crediamo sia giusto che i professionisti sanitari possano evolvere nella loro carriera con gli stessi criteri applicati ad altri lavoratori”, ha aggiunto Bottega.

Pronta disponibilità e pause per il recupero delle energie.

Una delle maggiori preoccupazioni del sindacato riguarda la gestione delle pause per il recupero delle energie psico-fisiche, in quanto potrebbe entrare in conflitto con i contingenti minimi per garantire i servizi essenziali. NurSind ha proposto una riscrittura dell’articolo, per evitare che i lavoratori si trovino soli nei reparti durante turni particolarmente critici.

Critiche sono state avanzate anche riguardo alle norme sulla pronta disponibilità da remoto, con Bottega che ha apprezzato le nuove regolamentazioni ma ha evidenziato che permangono problemi legati all’importo economico e alla gestione dei turni mensili, elementi su cui il sindacato è in disaccordo.

Aspetti positivi del nuovo contratto: un passo avanti per i genitori e il personale anziano.

Nonostante le numerose critiche, ci sono anche elementi positivi nel nuovo testo proposto dall’ARAN. NurSind ha accolto con favore le disposizioni relative all’orario di lavoro per i genitori, un provvedimento che rappresenta un passo avanti significativo per la conciliazione tra vita professionale e familiare. Il sindacato ha espresso soddisfazione anche per l’introduzione di misure specifiche per la gestione del personale più anziano, con il cosiddetto “age management”, volto a facilitare la carriera e il benessere lavorativo dei professionisti più esperti.

La delusione per la parte economica: aumenti insufficienti.

Il vero nodo della trattativa, tuttavia, rimane la parte economica. Secondo quanto emerso dall’incontro, l’aumento tabellare proposto, pari al 7%, non è stato accolto positivamente da NurSind, in quanto ritenuto insufficiente per fronteggiare l’attuale tasso di inflazione. Bottega ha sottolineato che le risorse stanziate, circa 1,5 miliardi di euro, sono quasi interamente già impegnate dall’IVC (Indennità di Vacanza Contrattuale), lasciando ben poco per i reali incrementi salariali.

“Ci sono 57 euro lordi mensili di differenza tra quanto già in busta paga e lo stipendio base, una cifra che non soddisfa le aspettative del nostro personale,” ha affermato Bottega, evidenziando come le risorse residue siano appena sufficienti per coprire le spese legate alla parte giuridica e alle indennità di specificità e disagio.

Conclusioni: un rinnovo contrattuale che lascia l’amaro in bocca.

Nonostante alcune novità positive sul fronte della gestione del personale e dei diritti familiari, la proposta economica resta deludente per NurSind. Le risorse disponibili sembrano insufficienti a garantire un miglioramento significativo delle condizioni di lavoro e dei salari, aggravando ulteriormente una situazione già critica.

La questione rimane aperta, con la speranza che la prossima Legge di Bilancio possa introdurre ulteriori risorse per migliorare il salario accessorio. Tuttavia, Bottega rimane scettico: “Anche con fondi aggiuntivi, chiudere un contratto equo e soddisfacente sembra ancora una prospettiva lontana.”

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