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Congedo Parentale 2025: arriva il terzo mese retribuito all’80% per sostenere la Genitorialità.

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Dal 2025, le famiglie italiane che accoglieranno un nuovo nato o adottato potranno contare su un’importante novità nel congedo parentale. Il disegno di legge di Bilancio per il 2025, che includerà anche i lavoratori della sanità quali Medici, Infermieri, OSS, Assistenti Sociali, Psicologi, Ostetriche, Fisioterapisti, Veterinari, Farmacisti, Amministrativi, Soccorritori e Tecnici, prevede l’introduzione di un terzo mese di congedo parentale retribuito all’80%, da utilizzare entro i sei anni di vita del bambino o dall’adozione. Questa misura mira a favorire la genitorialità e contrastare il calo della natalità, incentivando anche una maggiore partecipazione dei padri alla gestione familiare.

Con il nuovo d.d.l. Bilancio, le famiglie italiane potranno usufruire di tre mesi di congedo parentale retribuito all’80%. Fino al 2024, il congedo era già previsto per un mese con un’indennità pari all’80% dello stipendio, ma dal 2025 la situazione migliorerà con l’aggiunta di un mese supplementare, portando il totale a tre mesi retribuiti all’80%. Un incentivo che rappresenta un passo significativo verso una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e familiare, rispondendo alla necessità di sostenere economicamente le famiglie nei primi anni di vita dei figli.

Il congedo parentale in Italia è regolato dal D.Lgs. n. 151/2001, conosciuto come il Testo Unico sulla maternità e paternità, che recepisce anche le normative europee in materia. La Direttiva UE 2019/1158 ha l’obiettivo di favorire una maggiore partecipazione dei padri nelle cure familiari, mirando a una vera parità di genere. Tuttavia, nonostante le politiche di supporto, i dati italiani rivelano che solo il 30% dei padri usufruisce effettivamente del congedo parentale, un dato ben lontano dall’equilibrio tra madri e padri voluto dalla normativa europea. Il potenziamento dei congedi parentali, con il terzo mese retribuito all’80%, si configura come un tentativo di ridurre questo divario e incentivare l’adesione maschile al congedo.

La misura si inserisce in un contesto demografico difficile per l’Italia, con un tasso di natalità tra i più bassi in Europa (1,24 figli per donna nel 2022). L’introduzione del terzo mese retribuito rappresenta quindi una risposta diretta alle difficoltà economiche che molte famiglie devono affrontare durante i primi anni di vita del bambino, con l’intento di stimolare la natalità e, al contempo, di dare un aiuto concreto alle famiglie. L’indennità all’80% offre una sicurezza economica, riducendo il peso che il congedo parentale può avere sul reddito familiare.

Il nuovo congedo parentale sarà disponibile per i genitori entro il compimento dei sei anni di età del figlio, o entro sei anni dalla data di adozione. Le famiglie potranno così usufruire dei tre mesi di congedo retribuito all’80%, in aggiunta alle altre mensilità di congedo già previste con indennità al 30%. Questo rappresenta un ulteriore passo verso una maggiore equità e un miglioramento delle politiche di sostegno alla genitorialità, che potrebbero fare la differenza nel lungo termine, contribuendo a una maggiore stabilità sociale ed economica per le famiglie italiane.

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