Condizioni lavorative proibitive per gli Infermieri in Sardegna: turni massacranti e stipendi bassissimi.

Gli infermieri in Sardegna sono sempre più oppressi da condizioni lavorative insostenibili, affrontando turni massacranti e stipendi che non riflettono l’importanza e la complessità della loro professione. Questa situazione sta generando preoccupazioni significative, sia per il personale sanitario che per la qualità dell’assistenza ai pazienti.

Turni di Lavoro Insostenibili

Gli infermieri sardi si trovano spesso costretti a lavorare turni fino a 17 ore consecutive, in un ambiente segnato dalla carenza cronica di personale. La continua instabilità dei turni e i cambiamenti repentini dei programmi lavorativi stanno mettendo a dura prova il benessere sia professionale che personale degli operatori sanitari, che spesso non sanno se potranno tornare a casa a un orario ragionevole.

Diego Murracino, responsabile regionale del Nursing Up, sindacato degli infermieri, ha dichiarato che molti lavoratori vivono con il costante timore di non riuscire a gestire il carico di lavoro o di dover affrontare emergenze inaspettate. Questa condizione precaria contribuisce ad allontanare i giovani dalla professione infermieristica, una volta considerata prestigiosa e rispettata.

Numero di Pazienti Impossibile da Gestire

Uno dei problemi più gravi risiede nella gestione dei pazienti. In molti reparti specialistici, dove il rapporto ottimale dovrebbe essere di un infermiere per tre pazienti, la realtà si discosta di molto: in alcuni casi, un singolo infermiere si trova a dover gestire fino a 15 pazienti. Questo sovraccarico compromette gravemente la qualità delle cure e aumenta il rischio di errori, mettendo a rischio la salute sia dei pazienti che del personale.

Stipendi Tra i Più Bassi in Italia

Oltre alle condizioni lavorative proibitive, gli infermieri in Sardegna devono fare i conti con uno degli stipendi più bassi d’Italia. L’ospedale Brotzu di Cagliari è emblematico di questa situazione, dove il personale è sottopagato rispetto alla mole di lavoro che è chiamato a svolgere.

A peggiorare la situazione economica e lavorativa, si aggiunge la crescente violenza nei confronti del personale sanitario: infermieri e operatori sono spesso oggetto di minacce e aggressioni da parte di pazienti o familiari, esasperati dalle condizioni del sistema sanitario.

Un Sistema Organizzativo Inadeguato

Murracino ha evidenziato come il sistema lavorativo e organizzativo attuale sia profondamente inadeguato. Gli infermieri si trovano spesso a essere visti come responsabili diretti dei problemi del sistema, aggravando ulteriormente la loro condizione. Questa percezione sbagliata crea un clima di sfiducia e stress continuo.

Carenza di Operatori Socio Sanitari

La carenza di operatori socio sanitari (Oss) peggiora ulteriormente la situazione. Gli infermieri devono farsi carico di mansioni che normalmente competerebbero agli Oss, aggravando il carico di lavoro. Attualmente, si contano circa 2000 Oss disponibili per l’assunzione in Sardegna, ma questo numero è insufficiente a coprire le necessità del sistema sanitario regionale.

Al Brotzu, questa situazione ha portato a dequalificazioni e demansionamenti per gli infermieri, con l’ospedale che ha ricevuto dieci condanne per la cattiva gestione del personale.

Verso una Mobilitazione

Nonostante alcune recenti assunzioni, il numero di Oss rimane insufficiente. Gli infermieri sardi sono pronti a mobilitarsi, con scioperi all’orizzonte, per rivendicare migliori condizioni lavorative e difendere i propri diritti. Come ha dichiarato Murracino, tutelare gli infermieri significa tutelare la cittadinanza, poiché solo migliorando le condizioni del personale sanitario si può garantire un servizio di qualità per tutti.

La difficile situazione in Sardegna rappresenta un problema urgente che necessita di interventi immediati da parte delle autorità competenti, affinché il sistema sanitario non crolli sotto il peso della carenza di personale e della malgestione.

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