Compassion fatigue: il burnout dell’empatia.

La compassion fatigue (letteralmente la “fatica da compassione”) è una condizione di disagio psicologico indotto da un’esposizione frequente al dolore altrui, che a lungo termine provoca un esaurimento profondo a livello fisico, psicologico ed emotivo. Inizialmente è stata studiata nell’ambito della traumatologia, e definita come il “costo” da pagare per coloro che si prendono cura degli altri. È paragonabile al disturbo post traumatico da stress, con la differenza di esordio che risulta più lento e subdolo e difficilmente riconoscibile dalla persona che ne soffre.

La compassion fatigue determina un calo dell’empatia, ovvero della capacità di comprendere profondamente ciò che prova il paziente, e della compassione. Si differenzia dalla sindrome di burnout, ma può aumentare il rischio di svilupparla nel tempo. È caratterizzata da uno stato progressivo di disagio emotivo, in cui l’energia compassionevole impiegata dall’infermiere supera le sue capacità, con conseguenze psicologiche e fisiche negative.

I sintomi della fatica da compassione riguardano la dimensione cognitiva, lavorativa, psicologica e fisica della persona:

• Sbalzi d’umore e frequente irrequietezza;
• Ansia;
• Depressione;
• Apatia;
• Fatica cronica;
• Disturbi somatici;
• Isolamento sociale.

Le conseguenze di questo fenomeno, analizzate da alcuni studi, includono problemi a lungo termine sulla salute mentale e fisica degli infermieri, come ad esempio:

• scarso giudizio, con aumento del rischio di compiere errori sul posto di lavoro;
• assenteismo;
• abuso di sostanze;
• sindrome di burnout con la manifestazione di tutti i suoi sintomi;
• nei casi più gravi, abbandono della professione.

Gli studi in merito hanno descritto una maggiore prevalenza di questo fenomeno in reparti psichiatrici e pronto soccorso, e risultano più suscettibili gli infermieri che presentano vissuti personali traumatici.

La compassion fatigue è stata considerata da alcuni studi come un rischio professionale, per diverse ragioni. Gli infermieri sono i professionisti sanitari più vicini al paziente e che quindi sono più esposti ad ogni tipo di sofferenza, attraverso un’esposizione di natura cronica che si associa alla condizione di stress lavorativo. Una condizione di sofferenza da compassion fatigue, non trattata e che non presenta una base solida di resilienza, può facilmente trasformarsi nella sindrome di burnout e incidere notevolmente sulla salute dell’infermiere.

La prevenzione e un maggiore supporto psicologico rivolto agli infermieri costituiscono due componenti fondamentali per evitare le conseguenze fisiche, psicologiche ed emotive di questo fenomeno, che spesso non è riconosciuto (nonostante sia sostenuto da vari studi scientifici) e compreso come un problema reale.

Fonti:

Peters E. Compassion fatigue in nursing: A concept analysis. Nurs Forum. 2018 Oct;53(4):466-480. doi: 10.1111/nuf.12274. Epub 2018 Jul 2. PMID: 29962010.

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