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COINA. Stato di agitazione al Gemelli di Roma, l’azienda rispetti i lavoratori.

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Salute, Ceccarelli (Coina): «Fondazione Policlinico Gemelli ha alzato un muro invalicabile rispetto alle richieste dei lavoratori e continua a giocare a braccio di ferro. Prosegue, quindi, il nostro stato di agitazione e siamo pronti con un nuovo sit in il prossimo 26 giugno».

Lo scorso 21 giugno, il Coina, Coordinamento Infermieristico Autonomo, con il suo Segretario Nazionale Marco Ceccarelli, come previsto dopo la proclamazione dello stato di agitazione e il sit in del 14 giugno scorso, hanno tenuto un nuovo incontro in Prefettura, con l’obiettivo di un confronto con i vertici dell’Amministrazione della Fondazione Gemelli, ribadendo, davanti alle autorità provinciali di pubblica sicurezza, e in particolare alla presenza del viceprefetto, i punti chiave del malcontento e dell’agitazione che da mesi e mesi attanagliano i dipendenti del Gemelli.

«Dobbiamo constatare con estrema amarezza, esordisce Ceccarelli, che la Fondazione ha alzato un muro, nei confronti dei lavoratori, che al momento appare davvero invalicabile. La Direzione del Gemelli ha deciso, in parole povere, di chiudersi a riccio, di ignorare sistematicamente tutte le nostre richieste.

Posso dire con sincerità che raramente, nella mia esperienza di sindacalista, ho assistito ad un atteggiamento del genere, che non preannuncia ovviamente nulla di buono.

Per l’Amministrazione del Gemelli è diventato drammaticamente normale non garantire le pause previste per legge, le ferie, non pagare gli straordinari i quali dopo 6 mesi se a recupero vengono cancellati, non rispettare l’orario di lavoro, violare, insomma, diritti basilari per i propri dipendenti, quelli sanciti da normative che invece sistematicamente vengono ignorate.

Non possiamo che riconoscere, con estrema amarezza, l’esito profondamente negativo del faccia a faccia, che ci spinge, inevitabilmente, a dover prendere nuove decisioni nell’interesse dei lavoratori e delle loro famiglie.

Siamo pronti, dice Ceccarelli, a proseguire nel nostro stato di agitazione e non abbiamo altra scelta, visto l’atteggiamento per certi versi anche provocatorio di una Direzione che non intende smettere di “giocare a braccio di ferro” con i propri dipendenti.

Ed è per questo che annunciamo un nuovo sit in, previsto dalle 8.00 alle 10.00 di mercoledì 26 giugno. Noi saremo lì, come nei giorni scorsi, con le nostre bandiere, con i nostri cartelloni, con i quali intendiamo raccontare ai cittadini il disagio, lo stress, il senso di profonda frustrazione che stiamo vivendo. 

Arrivare ad ammettere, davanti al Prefetto, da parte dei vertici della Fondazione, di voler continuare a violare i diritti dei lavoratori, come se nulla fosse, apre la strada all’acuirsi di tensioni che non fanno bene a nessuno, e che prima di ogni altra cosa, oltre a fomentare il malcontento più che legittimo da parte dei dipendenti del Gemelli, a nostro avviso rappresentano anche una profonda mancanza di rispetto per i pazienti, la cui gestione delle cure è ogni giorno affidata alle competenze di infermieri, ostetriche, tecnici, amministrativi, tutti coloro che ogni giorno fanno funzionare l’ospedale. 

Di fronte al “muro contro muro” della Direzione del Gemelli, abbiamo anche notato la sorpresa e lo stupore del viceprefetto e di tutti coloro che erano presenti all’incontro.

Il Coina non intende naturalmente arretrare di un millimetro rispetto alle proprie posizioni, conclude Ceccarelli».

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1 commento

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Maria Letizia Nardoni

Quando in Italia ti danno potere economico e sono sicura ci siano anche i soldi delle lobby isr.eliane e americane(i soldi li hanno solo loro),in Italia puoi fare ciò che vuoi,puoi corrompere chiunque anche chi dovrebbe “controllare”,e’ un paese morto ormai,poi con questa destra corrotta…capirai! Favoritismi,mazzette,corruzioni ecc.a rotta di collo,noi continueremo a combattere perché crediamo nella giustizia e nei diritti,loro NO!Che dire????GIOVANI FUGGITEEEE,MENTRE NOI “ANZIANI”CONTINUIAMO A COMBATTERE,NON AVREMO NIENTE MA EVITEREMO IL DILAGARSI DELLO SCHIFO OVUNQUE!

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