contatore visite gratuito
×

Ceccarelli (COINA): «Le aggressioni al personale sanitario vanno fermate. Basta misure sterili e postume: rilanciare il territorio per salvare la sanità».

Ascolta l'articolo

«Le aggressioni al personale sanitario devono finire. Siamo ad un punto di non ritorno. Non possiamo più accettare che professionisti sanitari, già da tempo in trincea in un sistema al collasso, siano costretti a lavorare in condizioni di pericolo costante. È il momento di intervenire con misure vere, preventive e non solo repressive». Esordisce così Marco Ceccarelli, Segretario Nazionale del COINA, il Sindacato delle Professioni Sanitarie.

«Ci troviamo davanti al totale fallimento della politica e dell’azione di quei sindacati che in sede contrattuale si sono concentrati su interventi assolutamente insufficienti, come l’obbligo per le aziende di offrire supporto psicologico o il patrocinio legale. 

Ma a cosa serve davvero?  Può essere un deterrente? Può mostrare la vicinanza dell’azienda ai suoi professionisti? Certo, ma per noi del COINA questo non cambia nulla. È solo un palliativo», prosegue Ceccarelli.

«Non servono mezze misure: sono le aggressioni che devono essere arginate. È questo l’obiettivo che va raggiunto. Le proposte attuali, come l’inasprimento delle pene o l’arresto in flagranza di reato, sono interventi postumi. 

Nulla di preventivo, nulla che davvero protegga i professionisti mentre lavorano. Si tratta di un fallimento su tutta la linea. È inutile continuare a battagliare su soluzioni sterili quando il problema è ben più profondo,» incalza il Segretario Nazionale del COINA.

Ma la denuncia del COINA va oltre, toccando il cuore della crisi: ovvero l’assenza di una sanità di prossimità. 

«Se non riparte il territorio, la cosiddetta sanità di prossimità, continueremo a fomentare l’esasperazione dei cittadini. L’assenza di una rete sanitaria territoriale capillare e funzionante non fa che aggravare la tensione e inasprire il rapporto tra i cittadini e i professionisti sanitari. 

La fiducia verso chi opera negli ospedali si sgretola giorno dopo giorno, perché la collettività non vede più il medico, l’infermiere o il tecnico sanitario come un punto di riferimento, ma come un simbolo del fallimento delle amministrazioni. Ed è verso di loro che si riversa tutta la frustrazione, sfociando in insulti, minacce e aggressioni.»

«Questa ‘mala cultura’, sottolinea Ceccarelli, “andrebbe sradicata alla radice, ma questo può avvenire solo ripensando completamente l’organizzazione del sistema sanitario. 

È necessario rilanciare il territorio e alleggerire il carico insostenibile sui reparti di emergenza-urgenza, oggi al collasso totale. Non possiamo continuare a vedere Pronto Soccorsi trasformati in polveriere, con professionisti costretti a lavorare sotto pressione continua, mentre la sanità territoriale rimane un deserto. 

La maggior parte dei pazienti che accede ai Pronto Soccorsi non ha bisogno di cure urgenti, ma lo fa perché non ha alternative. Senza una rete di assistenza territoriale efficace, la situazione non potrà che peggiorare.»

«Servono investimenti seri, un piano per riorganizzare ospedali e reparti, e un rilancio concreto del territorio. Solo così si potrà snellire il carico di lavoro nei Pronto Soccorsi, restituire dignità ai professionisti e ridare ai cittadini un sistema sanitario che funzioni davvero,» conclude Ceccarelli.

Seguici anche su:

  • Gruppo Telegram: Concorsi in Sanità – LINK
  • Gruppo Telegram: AssoCareNews.it – LINK
  • Gruppo Telegram: Infermieri – LINK
  • Gruppo Telegram: Operatori Socio Sanitari (OSS) – LINK
  • Gruppo Facebook: Concorsi in Sanittà – LINK
  • Pagina Facebook: AssoCareNews.it – LINK
  • Gruppo Facebook: AssoCareNews.it – LINK
  • Gruppo Facebook: Operatori Socio Sanitari – LINK
  • Gruppo Telegram: ECM Sanità – LINK
  • Gruppo Facebook: ECM Sanità – LINK

Per contatti:

Partner di AssoCareNews.it:

  • Avvisi e Concorsi OSS: LINK
  • Canale telegram: LINK
  • Ricerca lavoro OSS: LINK
  • Coordinamento nazionale Oss: LINK
  • OSS News: LINK
  • Mobilità e cambi compensativi OSS: LINK

Share this content:

Autore

Potresti aver perso