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Casa di Riposo degli orrori: scarcerati altri due OSS.

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Il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione degli ultimi due Operatori Socio Sanitari (OSS) coinvolti nel caso di presunti maltrattamenti aggravati ai danni di 21 anziani ospiti della casa di riposo “Villa Daniela” a Latera.

Dopo tre settimane trascorse in carcere, Carmine Battiloro, 23enne di Pitigliano, Marinela Ciasar, 52enne di Marta, e Mirko Tosi, 36enne di Tuscania, potranno scontare la custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Per il più giovane degli indagati, la decisione è stata motivata da ragioni di salute, mentre per gli altri due non sono ancora chiari i motivi precisi che hanno indotto i giudici ad adottare la stessa misura, nonostante a Tosi venga contestato anche il reato di violenza sessuale ai danni di una degente.

Le argomentazioni della Difesa.

Gli avvocati difensori – Ylenia Porciani, Giuseppe Bacci e Giovanni Labate – hanno presentato ricorsi sostenendo che non sussisterebbero esigenze cautelari tali da giustificare le misure restrittive imposte a gennaio dal Gip del Tribunale di Viterbo, Savina Poli. Tra le motivazioni addotte dalla difesa, vi sarebbero presunti difetti negli audio delle riprese effettuate dagli inquirenti tramite microcamere installate nella struttura, che potrebbero compromettere l’ascolto e, di conseguenza, il diritto di difesa degli imputati.

Le indagini proseguono.

Parallelamente, la Procura della Repubblica di Viterbo, che coordina l’inchiesta con il supporto dei Carabinieri di Montefiascone e del NAS, ha avviato ulteriori accertamenti. Questa mattina, i difensori degli imputati sono stati convocati dal Pubblico Ministero Flavio Serracchiani per la nomina di un perito informatico che analizzerà le memorie dei cellulari dei sei OSS coinvolti e del direttore sanitario della struttura, Mariano Perugini, anch’egli indagato.

L’indagine, che ha portato alla luce presunti maltrattamenti fisici e psicologici ai danni degli anziani ospiti, è ancora aperta e potrebbe riservare ulteriori sviluppi. Nel frattempo, la comunità locale e le associazioni per i diritti degli anziani chiedono giustizia e maggiore tutela per i soggetti più fragili, vittime di abusi in strutture che dovrebbero garantire loro assistenza e rispetto.

Restano da chiarire le responsabilità individuali e collettive all’interno della casa di riposo, mentre l’opinione pubblica attende risposte su una vicenda che ha profondamente scosso l’intera provincia di Viterbo.

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