Bologna e gli Infermieri Introvabili.
Bologna, una città nota per la sua eccellenza accademica e sanitaria, sta affrontando una sfida complessa: la fuga degli infermieri. Secondo il professor Pasquinelli, gli studenti che scelgono di formarsi qui sono spesso attratti dall’alto livello della formazione e dalle strutture ospedaliere di qualità, ma molti di loro, una volta terminati gli studi, decidono di andare altrove. La causa principale? Il costo della vita e la mancanza di prospettive professionali.
Perché la Professione di Infermiere è poco appetibile?
Secondo Pasquinelli, la professione infermieristica soffre di una serie di problematiche che la rendono poco appetibile per i giovani:
- Stipendi bassi rispetto al carico di lavoro.
- Turni pesanti e difficoltà nella conciliazione vita-lavoro.
- Mancanza di opportunità di crescita professionale, soprattutto nel contesto universitario.
- La percezione negativa delle condizioni lavorative, trasmessa dagli infermieri “senior” durante i tirocini.
Questa situazione porta molti studenti a riconsiderare il loro percorso, con un 30% di abbandoni durante il corso di laurea.
Il problema della casa a Bologna.
Un altro fattore cruciale è il costo della vita a Bologna, in particolare quello degli affitti. Gli infermieri, con i loro stipendi, spesso non riescono a sostenere un affitto che può arrivare a 800 euro al mese. La competizione per gli alloggi con studenti e turisti aggrava ulteriormente la situazione.Non sorprende, dunque, che molti infermieri formati a Bologna preferiscano tornare al Sud Italia, dove possono contare su una rete familiare e costi di vita più bassi. Questo fenomeno non riguarda solo i professionisti italiani, ma anche gli studenti stranieri che, pur attratti inizialmente da Bologna, spesso decidono di tornare nei loro Paesi d’origine.
Il paradosso dell’attrattività accademica.
Bologna continua ad attrarre studenti da tutto il mondo, in particolare da Paesi come Pakistan, Cina ed Europa dell’Est. Tuttavia, una volta terminata la formazione, molti di loro scelgono di lasciare l’Italia. Questa “fuga di competenze” rappresenta una grave perdita per il sistema sanitario italiano, già carente di circa 40mila infermieri.
Cosa fare per fermare la fuga?
Pasquinelli suggerisce alcune possibili soluzioni per rendere la professione infermieristica più attrattiva:
- Agevolazioni economiche come bonus casa e trasporti per aiutare i giovani professionisti a sostenere i costi della vita.
- Percorsi di carriera più chiari e gratificanti, con la possibilità di specializzarsi attraverso lauree magistrali mirate.
- Miglioramento delle condizioni lavorative, per ridurre il malcontento tra gli infermieri senior e offrire un ambiente più motivante per i giovani.
Conclusione
La professione infermieristica è il pilastro di ogni sistema sanitario, e la sua crisi rappresenta una minaccia per l’intera società. Bologna, con il suo prestigio accademico e le sue eccellenti strutture sanitarie, potrebbe essere un modello per trattenere e valorizzare i talenti. Tuttavia, senza interventi concreti sui costi della vita, sugli stipendi e sulle prospettive di carriera, il rischio è che questa città continui a formare professionisti che poi scelgono di andare altrove.E tu cosa ne pensi? Quali misure ritieni più urgenti per affrontare questa crisi? Condividi la tua opinione nei commenti!
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