Dom. Lug 21st, 2024

Il bilancio idrico rappresenta un insieme di processi fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio idro-elettrolitico nel corpo umano. Questo comprende la misurazione precisa delle entrate e delle perdite di liquidi nell’arco delle 24 ore, una competenza che rientra strettamente nelle responsabilità degli infermieri. L’osservazione, la raccolta dei dati e l’interpretazione di questi meccanismi fisiologici sono cruciali per valutare e monitorare la salute dei pazienti.

Bilancio Idrico e Acqua Corporea

L’acqua costituisce una parte significativa del corpo umano, rappresentando circa il 60-70% del peso corporeo di un adulto. È distribuita in due comparti principali:

  • Intracellulare (LIC): Ricco di potassio (K+), rappresenta il 40-50% del peso corporeo.
  • Extracellulare (LEC): Comprende il 20-25% del peso corporeo, suddiviso tra plasma e liquido interstiziale.

La comunicazione tra questi comparti è regolata dalla permeabilità delle membrane cellulari e capillari, con l’acqua che si sposta in base alla concentrazione delle sostanze osmoticamente attive presenti.

Omeostasi del Liquido Extracellulare

Il mantenimento dell’omeostasi del LEC dipende da:

  • Introito di liquidi: Principalmente regolato dal meccanismo della sete.
  • Eliminazione di liquidi: Attraverso reni, cute, polmoni e apparato gastroenterico.
  • Controllo ormonale: Predominantemente da ADH (ormone antidiuretico), aldosterone e fattore natriuretico atriale.

Provenienza ed Eliminazione dell’Acqua Corporea

L’acqua nel corpo umano proviene da:

  • Assunzione esogena: Tramite cibi liquidi e solidi.
  • Produzione endogena: Dai processi catabolici ossido-riduttivi.

L’eliminazione dell’acqua avviene principalmente tramite:

  • Reni: 1200-1500 ml/die.
  • Cute: 500-600 ml/die.
  • Polmoni: Circa 400 ml/die.
  • Apparato gastroenterico: 100-200 ml/die.

Perspiratio Insensibilis e Sensibilis

Le perdite di liquidi possono avvenire tramite:

  • Perspiratio insensibilis: Perdite passive attraverso cute e polmoni.
  • Perspiratio sensibilis: Perdite attive tramite sudorazione e feci.

Calcolare il Bilancio Idrico: Quando, Come e Perché

Il calcolo del bilancio idrico deve considerare sia le entrate (bevande, cibi, terapia enterale e parenterale) che le perdite (diuresi, perspiratio, diarrea, vomito, drenaggi, ecc.). Le diagnosi infermieristiche comuni, basate sulla NANDA, includono la ritenzione idrica e la deplezione di liquidi.

Deplezione di Liquidi

La deplezione di liquidi può manifestarsi a causa di:

  • Restrizione dell’apporto idrico.
  • Aumento delle perdite: Vomito, diarrea, sudorazione eccessiva.
  • Alterazioni ormonali: Iperaldosteronismo.

Le manifestazioni cliniche includono perdita di peso, sete, secchezza delle mucose e segni di ipoperfusione sistemica. Gli obiettivi assistenziali mirano al rapido riconoscimento dei sintomi e alla corretta gestione dell’idratazione del paziente.

Ritenzione Idrica

La ritenzione idrica è causata da:

  • Sovraccarico di liquidi.
  • Insufficienza cardiaca, renale ed epatica.
  • Eccessivo introito di Na+.

I segni clinici includono edema, turgore venoso e incremento di peso. Gli obiettivi assistenziali includono la restrizione di liquidi e il monitoraggio dei parametri vitali.

Accertamento Infermieristico e Monitoraggio del Bilancio Idrico

L’accertamento infermieristico prevede:

  • Monitoraggio del bilancio idrico: Verificare e raccogliere dati sullo stato di idratazione del paziente.
  • Anamnesi e valutazione fisica: Rilevare segni di deplezione o ritenzione idrica.
  • Ricerca di fattori di rischio: Per possibili alterazioni elettrolitiche.

Le situazioni cliniche che richiedono il monitoraggio del bilancio idrico includono ipovolemia, scompenso cardiaco, patologie infettive, sepsi e insufficienza renale.

Monitoraggio del Paziente Critico

Nei reparti di terapia intensiva, il monitoraggio comprende:

  • Misurazione dei parametri vitali: GCS, PA, FC, FR, SO2, diuresi, TC.
  • Misurazione ecografica del calibro della vena cava inferiore: Indicatore del riempimento volemico.

L’infermiere deve conoscere le attrezzature per il monitoraggio, rilevare correttamente i parametri vitali, interpretarli e correlare i dati al quadro clinico del paziente, adattando gli intervalli temporali di rilevazione in base alla complessità assistenziale del paziente.

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