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Barbara Zoli: l’infermiera-eroina che ha salvato un uomo in arresto cardiaco a Forlì.

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La prontezza e l’esperienza fanno la differenza nella catena del soccorso: un esempio che invita a diffondere la cultura del primo soccorso.

La storia di Barbara Zoli, infermiera con 40 anni di esperienza, è un esempio straordinario di professionalità e umanità. Il suo intervento decisivo ha salvato la vita a un uomo di 45 anni, colpito da un malore improvviso mentre era in bicicletta in viale Bolognesi a Forlì. Questo episodio mette in evidenza quanto siano cruciali la formazione sulle manovre di primo soccorso e la prontezza di chi si trova a dover intervenire in situazioni di emergenza.

Il drammatico episodio: l’intervento salva-vita.

Era una giornata festiva a Forlì quando l’uomo, mentre pedalava, è improvvisamente crollato a terra in arresto cardiocircolatorio. Per sua fortuna, Barbara Zoli si trovava nelle vicinanze e ha subito compreso la gravità della situazione. Senza esitazioni, ha iniziato il massaggio cardiaco e ha mantenuto le vie aeree pervie fino all’arrivo dei soccorsi del 118.

L’equipaggio dell’ambulanza ha utilizzato il defibrillatore per far ripartire il cuore dell’uomo, che è stato poi trasportato al Pronto Soccorso e ricoverato per ulteriori accertamenti.

La riflessione dell’infermiera: la formazione è fondamentale.

Dopo l’accaduto, Barbara Zoli ha sottolineato l’importanza della formazione e della sensibilizzazione sulle manovre di primo soccorso. “Agire tempestivamente può fare la differenza tra la vita e la morte”, ha dichiarato, ricordando quanto sia fondamentale che tutti, non solo i professionisti sanitari, acquisiscano competenze di base come il massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore.

Lezioni da imparare: perché il primo soccorso salva vite.

  1. Massaggio cardiaco (RCP)
    È una manovra salvavita che mantiene il flusso sanguigno al cervello e agli organi vitali. Ogni minuto senza intervento riduce del 10% le possibilità di sopravvivenza.
  2. Defibrillatore semiautomatico (DAE)
    L’uso precoce del DAE aumenta significativamente le probabilità di sopravvivenza. I dispositivi sono progettati per essere utilizzati anche da persone non esperte grazie alle istruzioni vocali guidate.
  3. Diffusione della cultura del primo soccorso
    I corsi BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) dovrebbero essere più accessibili e diffusi, sia nelle scuole sia tra la popolazione adulta.

Cosa fare in caso di arresto cardiaco?

Ecco i passaggi fondamentali per intervenire:

  • Valutare la situazione: controllare se la persona è cosciente e respira normalmente.
  • Chiamare il 118: fornire informazioni precise sulla situazione e sulla posizione.
  • Iniziare il massaggio cardiaco: comprimere con entrambe le mani al centro del torace a una frequenza di 100-120 compressioni al minuto.
  • Utilizzare il defibrillatore: se disponibile, accendere il DAE e seguire le istruzioni vocali.
  • Non arrendersi: continuare le manovre fino all’arrivo dei soccorsi.

Ognuno di noi può fare la differenza.

L’intervento di Barbara Zoli ci ricorda quanto sia importante agire con prontezza e competenza nelle situazioni di emergenza. La sua storia è un invito per tutti a partecipare ai corsi di primo soccorso e a diffondere una cultura dell’intervento tempestivo.

Come sottolinea Barbara: “I minuti salvano la vita”. Ognuno di noi può contribuire a salvare una vita con un semplice gesto, basta essere preparati.

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