Auto vandalizzata nel parcheggio: l’appello disperato di un’OSS dell’Ospedale “Teresa Masselli Mascia” di San Severo.
Riceviamo in redazione la testimonianza accorata di un’operatrice sociosanitaria (O.S.S.) dell’Ospedale “Teresa Masselli Mascia”, che racconta la drammatica situazione di sicurezza dei parcheggi nella zona. La donna, la cui identità è mantenuta riservata per motivi di privacy, descrive i disagi quotidiani nel parcheggiare la sua unica auto di famiglia vicino all’ospedale, dove presta servizio di notte, esponendosi a stress e rischi continui.
Una situazione di insicurezza quotidiana per gli Operatori Sanitari.
Nella sua testimonianza, l’operatrice racconta:
“Ogni notte mi reco al lavoro in ospedale, cercando parcheggio lungo Viale Due Giugno o, spesso, negli spazi non custoditi del supermercato LIDL, perché l’ospedale non dispone di un parcheggio adeguato per il personale. Nonostante lavori qui da quattro anni, non ho mai ottenuto la chiave per il parcheggio seminterrato: o mancano le chiavi o bisogna acquistarle personalmente.”
Questa mancanza di posti sicuri costringe il personale a lasciare l’auto in aree spesso frequentate da individui che chiedono insistentemente l’elemosina e, secondo la testimonianza, “non danno sicurezza, soprattutto nelle ore notturne.”
Auto vandalizzata dopo un turno di lavoro notturno.
Dopo una notte intensa di lavoro e affrontando situazioni di tensione con pazienti difficili, la donna ha vissuto un trauma aggiuntivo, scoprendo la sua auto vandalizzata: “Portiere deformate, graffi, segni di scasso: ho trovato la mia auto, praticamente nuova, completamente danneggiata. Uno shock che mi ha lasciato violata, spaventata e insicura, non so nemmeno se posso ancora entrarci senza timore.”
La perdita economica è significativa per l’operatrice, che racconta come l’auto sia l’unico mezzo di trasporto familiare. Il danno psicologico, però, è quello che pesa di più: l’angoscia di ritrovarsi a lavorare in un contesto che non garantisce sicurezza nemmeno per un bene personale fondamentale.
Un grido d’aiuto per una maggiore sicurezza.
Nel suo messaggio, l’O.S.S. esprime il desiderio di veder migliorata la situazione, chiedendo al Comune e all’Asl di intervenire con maggiore attenzione: “Spero che questo grido disperato di vergogna non resti inascoltato. La nostra città, purtroppo, non garantisce né parcheggi sicuri né interventi per liberare le aree da persone che rappresentano un rischio.”
Un problema diffuso: il disagio del Personale Sanitario italiano.
Questo caso non è isolato. Molti operatori sanitari in Italia devono affrontare problematiche legate alla sicurezza nei parcheggi ospedalieri, esposti a rischi e al timore di danneggiamenti ai loro mezzi. Questo appello, dunque, si fa portavoce di una richiesta più ampia: quella di un ambiente lavorativo che sia sicuro non solo dentro le strutture ospedaliere, ma anche fuori.
Invito alla riflessione.
L’episodio è un invito a riflettere sulla necessità di maggiore sicurezza e servizi essenziali per i lavoratori della sanità, specialmente per coloro che svolgono turni notturni. Rispondere a questo appello con misure concrete non è solo una questione di decoro urbano, ma un gesto di rispetto verso chi ogni giorno si dedica alla salute e al benessere della comunità.
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