Aumenti stipendiali Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie: il dibattito sul Contratto 2022-2024.
La firma del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del Comparto Sanità 2022-2024 sembra essere vicina, ma la discussione tra i sindacati è ancora accesa, con posizioni contrastanti sulla proposta avanzata dal Governo di Giorgia Meloni e rappresentata dall’Agenzia ARAN. Il rinnovo contrattuale riguarda numerosi professionisti del Sistema Sanitario Nazionale, tra cui infermieri, OSS, fisioterapisti, ostetriche, amministrativi e tecnici. I temi principali in discussione sono gli aumenti salariali e le condizioni di lavoro, con le sigle sindacali divise su come e se accettare l’offerta del governo.
Le posizioni sindacali.
Da un lato, i sindacati CGIL e UIL stanno conducendo una campagna di mobilitazione che culminerà con lo sciopero generale del 29 novembre 2024, criticando aspramente la proposta di rinnovo contrattuale. Entrambi i sindacati hanno espresso forti perplessità riguardo agli aumenti previsti, ritenendoli insufficienti per rispondere alle esigenze di un settore sanitario ormai in crisi, sia per la carenza di personale che per le difficoltà economiche dei lavoratori. La CGIL e la UIL accusano il Governo Meloni di non aver ascoltato adeguatamente le richieste delle categorie sanitarie e di aver presentato una proposta che non tiene conto dei reali aumenti salariali e delle risorse necessarie per garantire una sanità pubblica di qualità.
La posizione della CISL.
In netto contrasto con CGIL e UIL, la CISL ha preso una posizione di difesa nei confronti del governo, sostenendo che la proposta di rinnovo contrattuale, pur con alcune criticità, rappresenta un passo avanti per il settore sanitario. La CISL ritiene che l’offerta economica sia adeguata rispetto alla situazione economica del Paese e che sia un primo segnale di attenzione verso il comparto sanitario. La posizione della CISL ha suscitato alcune polemiche, con gli altri sindacati che accusano l’organizzazione di essersi allineata troppo con le politiche del governo, a scapito dei diritti dei lavoratori.
Le sigle sindacali a metà strada.
Oltre ai principali sindacati di CGIL, UIL e CISL, altre sigle come FIALS, Nursind, Nursing Up, USB, FSI-USAE e altre associazioni professionali non hanno ancora espresso una posizione definitiva sulla firma del contratto. Alcuni di questi sindacati stanno ancora valutando la proposta, cercando di mediare tra le richieste dei lavoratori e le condizioni offerte dal governo. Le indecisioni riguardano soprattutto le modalità di aumento salariale e la garanzia di miglioramenti per la qualità del lavoro nel settore sanitario. Questi sindacati sembrano essere ancora in fase di consultazione con le proprie basi, mentre cercano di ottenere maggiori dettagli sulle specifiche del rinnovo contrattuale.
Sciopero generale e proteste.
Nonostante la confusione tra le sigle sindacali, la CGIL e la UIL sono ferme nella loro intenzione di scioperare il 29 novembre 2024, dando vita a una protesta generale che coinvolgerà tutto il settore pubblico. La motivazione principale alla base della mobilitazione è la mancanza di un vero riconoscimento economico per il personale sanitario e pubblico, soprattutto in un periodo storico in cui la pandemia e il carico di lavoro hanno messo a dura prova gli operatori sanitari. L’appello è rivolto al governo per una revisione dell’offerta, più in linea con le esigenze dei lavoratori.
Conclusioni: una firma che potrebbe non arrivare presto.
In attesa della conclusione delle trattative e delle decisioni finali delle sigle sindacali, la situazione rimane tesa. Il rinnovo del CCNL del Comparto Sanità 2022-2024 è ancora lontano dall’essere una realtà condivisa, e il percorso di confronto sembra destinato a proseguire per qualche tempo. Lo sciopero del 29 novembre potrebbe segnare un punto di svolta nelle trattative, mentre il governo dovrà affrontare le pressioni provenienti dalle diverse categorie di lavoratori, con la consapevolezza che il settore sanitario è ormai sotto una forte pressione, sia economica che organizzativa.
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