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ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo: il Sindacato FIALS denuncia condizioni di lavoro insostenibili.

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La Segreteria Provinciale della FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) ha ufficialmente richiesto un intervento ispettivo presso l’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La denuncia, presentata al Direttore Generale, alle autorità regionali e alla Direzione Provinciale del Lavoro, punta i riflettori su una serie di criticità che, secondo il sindacato, stanno compromettendo le condizioni lavorative del personale sanitario e l’efficienza del servizio pubblico.

Carichi di lavoro eccessivi e mancato rispetto delle normative.

La lettera inviata dal Segretario Provinciale Alfredo De Marchi sottolinea che numerosi tentativi di dialogo con la dirigenza dell’ASST sono rimasti inascoltati. Tra le problematiche evidenziate, emergono turni di lavoro estenuanti, richiami in servizio durante i giorni di riposo e una distribuzione non regolamentata dei compiti. In particolare, viene segnalato un sovraccarico di responsabilità per gli Operatori Socio-Sanitari (OSS), costretti a svolgere mansioni aggiuntive solitamente attribuite ad altri operatori, come la distribuzione dei pasti e la gestione della biancheria. Questa situazione, denuncia il sindacato, sta portando a un incremento dei rischi per i lavoratori e per i pazienti.

Reparti sotto pressione.

Tra i reparti maggiormente colpiti, il sindacato menziona Ostetricia Fisiologica, Ginecologia, Sala Parto, Medicina e Cardiochirurgia. Situazioni particolarmente critiche sono state segnalate anche presso il centro riabilitativo di Mozzo, dove un singolo infermiere si trova a gestire, senza adeguato supporto, fino a 26 pazienti critici nel turno pomeridiano. Questo scenario rappresenta, secondo la FIALS, una violazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) previsti per legge.

Sicurezza e prevenzione a rischio.

La denuncia pone l’accento anche sui rischi legati alla sicurezza del personale e dei pazienti. L’eccessivo affaticamento del personale sanitario, sottoposto a turni massacranti e a mansioni non conformi al proprio ruolo, potrebbe aumentare il rischio di errori clinici. Inoltre, il mancato rispetto dei principi di prevenzione e sicurezza contravviene ai criteri di gestione della qualità e analisi del rischio, essenziali per garantire un servizio sanitario sicuro ed efficace.

Richiesta di intervento immediato.

La FIALS ha formalmente richiesto una verifica ispettiva urgente da parte degli enti preposti, minacciando di proclamare lo stato di agitazione qualora non vengano prese misure correttive. “La situazione è ormai insostenibile e necessita di interventi immediati per ristabilire condizioni lavorative eque e rispettose delle normative”, si legge nella comunicazione ufficiale.

Questo appello mette in luce una situazione che, se non affrontata con rapidità e trasparenza, potrebbe avere ripercussioni significative sulla qualità dell’assistenza sanitaria offerta dall’ASST Papa Giovanni XXIII e sulla salute degli stessi operatori sanitari. La risposta degli enti coinvolti sarà determinante per il futuro del personale e dei pazienti di uno degli ospedali più importanti della Lombardia.

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