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Assistenza Infermieristica nella Cardioversione Elettrica.

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Introduzione alla Cardioversione Elettrica (CVE)

La cardioversione elettrica (CVE) è una procedura terapeutica utilizzata per ripristinare il normale ritmo cardiaco in pazienti affetti da fibrillazione, flutter o tachicardia atriale, quando la cardioversione farmacologica non ha avuto successo.

Aritmie Cardiache e Danni al Miocardio

Le aritmie cardiache possono provocare sintomi come palpitazioni, dispnea, astenia e vertigini, spingendo i pazienti a recarsi al pronto soccorso. La diagnosi viene confermata tramite ECG. L’elevata frequenza cardiaca associata a queste aritmie può causare un decremento della funzionalità contrattile del cuore, riducendo la frazione di eiezione (FE). Nella fibrillazione atriale, la mancanza di contrazione efficace degli atri può portare alla formazione di trombi, aumentando il rischio di ictus o embolie.

Importanza dell’Anamnesi

Un’anamnesi accurata è cruciale per stabilire la tempistica di insorgenza dei sintomi. Se i sintomi sono presenti da più di 48 ore, è necessario un periodo di terapia anticoagulante prima di eseguire la CVE per ridurre i rischi cardioembolici. Dopo la CVE, spesso viene prescritta una terapia anti-aritmica per ridurre il rischio di recidive.

Esecuzione della Cardioversione Elettrica

La CVE programmata si svolge solitamente in regime di Day Hospital. Dopo aver ottenuto il consenso informato, il paziente viene preparato per la procedura, che include la sedazione profonda con ipnoinducenti somministrati per via endovenosa. La presenza dell’anestesista può essere richiesta per la gestione della sedazione.

Procedura di CVE

  1. Posizionamento delle Placche: Due placche metalliche adesive vengono posizionate sul torace del paziente in posizione sottoclaveare destra – apicale sinistra o antero – posteriore.
  2. Selezione dell’Energia: Il cardiologo seleziona la quantità di energia necessaria in base al peso del paziente e sincronizza l’erogazione dello shock con l’ECG sul picco R.
  3. Erogazione dello Shock: Lo shock viene erogato tramite il defibrillatore per ripristinare il ritmo sinusale. Se necessario, possono essere somministrati fino a tre shock, aumentando progressivamente i Joule.
  4. Monitoraggio e Risveglio: Dopo il ripristino del ritmo sinusale, il paziente viene monitorato fino al completo risveglio. È vietata la guida di veicoli per 24 ore.

Responsabilità dell’Infermiere nella Cardioversione Elettrica

Preparazione del Paziente

  • Valutazione delle Allergie: Accertamento di eventuali allergie a farmaci.
  • Preparazione del Paziente: Rimozione di protesi mobili e oggetti metallici, tricotomia delle zone in cui verranno posizionati gli elettrodi.
  • Monitoraggio dei Parametri Vitali: Monitoraggio della pressione arteriosa, saturazione di ossigeno e frequenza cardiaca.
  • ECG a 12 Derivazioni: Esecuzione dell’ECG per documentare l’aritmia.
  • Accesso Venoso: Reperimento di un accesso venoso di buon calibro.
  • Posizionamento delle Piastre: Applicazione delle piastre adesive e collegamento al monitor/defibrillatore in modalità manuale e sincrona.

Durante la Procedura

  • Sedazione del Paziente: Assistenza al medico durante la sedazione profonda e monitoraggio costante dei parametri vitali.
  • Registrazione dell’ECG: Avvio della registrazione dell’ECG a 12 derivazioni durante l’erogazione dello shock per documentare il passaggio dall’aritmia al ritmo sinusale.
  • Sicurezza: Osservanza delle norme di sicurezza per gli operatori durante l’erogazione dello shock.

Post-Procedure

  • Monitoraggio Post-Procedure: Assistenza al paziente fino al completo risveglio e monitoraggio continuo dei parametri vitali.
  • Verifica del Ritmo Sinusale: Ripetizione dell’ECG prima della dimissione per verificare la persistenza del ritmo sinusale.
  • Educazione del Paziente: Ricordare al paziente di non guidare veicoli o svolgere attività che richiedano particolare concentrazione per le successive 24 ore.

Conclusioni

La cardioversione elettrica è una procedura efficace per ripristinare il normale ritmo cardiaco in pazienti con aritmie resistenti alla terapia farmacologica. L’infermiere svolge un ruolo cruciale nella preparazione, esecuzione e monitoraggio della procedura, garantendo la sicurezza e il benessere del paziente. Una corretta gestione infermieristica è essenziale per il successo della procedura e la prevenzione di complicanze post-procedurali.

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